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Non c'è fine al dramma... A Catanzaro occupata la casa assegnata alla famiglia Corasoniti

Gli operai che stavano eseguendo i lavori di ristrutturazione sarebbero stati costretti ad allontanarsi. L’Aterp ha presentato una denuncia, sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia municipale

Sembra non esserci fine al dramma della famiglia Corasoniti. Anche la flebile fiamma di speranza per un ritorno alla normalità viene soffocata dalla violenza e dalla prepotenza. Mercoledì mattina infatti alcuni rom hanno occupato la casa che l’Aterp stava ristrutturando e che a breve sarebbe stata consegnata alla famiglia distrutta dal rogo del 22 ottobre scorso in cui hanno perso la vita i tre fratelli Saverio (22 anni), Aldo Pio (14) e Mattia (12).
L’allarme è scattato mercoledì mattina quando gli operai impegnati nei lavori di ristrutturazione dell’appartamento in via Caduti XVI Marzo (poco distante dall’abitazione distrutta dal rogo) hanno trovato la porta sbarrata. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, gli operai sarebbero stati minacciati da uno degli occupanti e “invitati” ad allontanarsi subito. Immediata è scattata la segnalazione all’Aterp, proprietaria dell’immobile che aveva assegnato i lavori alla ditta. I vertici dell’Azienda per le case popolari hanno presentato ieri una dettagliata denuncia alle forze dell’ordine. Nel frattempo anche l’amministrazione comunale si è attivata per cercare un intervento risolutivo. Sul posto si sono recati gli agenti della polizia municipale. Purtroppo la vicenda non è di facile soluzione. Tra gli occupanti infatti vi sarebbe un minore il che renderebbe impossibile un’operazione di sgombero senza prima aver trovato un’alternativa per il nucleo occupante. I tempi insomma sembrano essere destinati ad allungarsi.

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