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Vibo, si allungano i tempi per il nuovo ospedale

Un confronto fiume, dai toni a tratti anche accesi, durato circa tre ore e mezza.

Lo stato comatoso della sanita vibonese finisce sui tavoli dell’apposita Commissione di Palazzo Campanella. Un confronto fiume, dai toni a tratti anche accesi, durato circa tre ore e mezza.
Mai tanto tempo era stato dedicato alla necessità di provare quantomeno a garantire il diritto alla salute su un territorio dove da diversi anni ormai i servizi latitano, i medici mancano, l’ospedale rappresenta una struttura fatiscente e poco rassicurante per pazienti ed operatori del settore.
L’audizione del commissario dell’Azienda sanitaria provinciale Giuseppe Giuliano e del direttore sanitario Matteo Galletta, richiesta da qualche mese, per l’esattezza dallo scorso novembre su esplicito input di due consiglieri regionali di opposizione, eletti su questo territorio, Antonio Lo Schiavo (Gruppo Misto) e Raffaele Mammoliti (Partito democratico), alla presenza della presidente della Commissione Pasqualina Straface, ha visto gli eletti sollevare una serie di problematiche da sempre irrisolte. In primo luogo, quella maggiormente spinosa che, da lustri ormai, fa saltare dalla sedia un po’ tutti. Quale? La costruzione del nuovo ospedale in contrada Cocari, per il quale sono state già realizzate le opere complementari, è stata indubbiamente la questione più spinosa tra quelle affrontate. Infatti, dinanzi alla pretesa di chiarimenti da parte dei consiglieri Mammoliti e Lo Schiavo, il management dell’Asp ha replicato che «bisognerà attendersi ancora qualche mese di ritardo poiché l’Autorità di bacino avrebbe chiesto di svolgere ulteriori indagini sul sito per verificare il rischio idrogeologico esistente nell’area designata alla realizzazione del presidio».

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