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Pizzo, dalla discarica “emergono” altre 20mila tonnellate di rifiuti

La scoperta in località Arcidiacono in seguito agli interventi integrativi predisposti dal commissario che segue la bonifica

La “montagna” resta sempre quella visibile ma la consistenza cambia: della discarica di località Arcidiacono, alla Marinella, si teneva conto di 30mila tonnellate di rifiuti ma, gli approfondimenti hanno fatto “emergere” ulteriori 15mila m³ (20mila tonnellate in più); affiorati grazie all’aliquota di interventi integrativi di caratterizzazione previsti nella progettazione precedente, che ha visto sì il dilatarsi dei tempi ma, poiché le perizie di varianti possono aumentare del 15 o del 50%, ha consentito che si scongiurasse un errore progettuale, ed il rischio di bloccare i lavori in corso d’opera.

L’intero blocco ora è di 50mila tonnellate: sotto il corpo rifiuti che caratterizza la discarica ce ne sono altri interrati, nella parte antistante. Un’amara sorpresa che ha fatto riprogrammare le risorse finanziarie: «Ora abbiamo chiuso e definito il progetto – spiega il maggiore dei carabinieri Aldo Papotto – che è già stato vagliato, seguendo tutto il percorso giuridico. E a marzo uscirà il bando di gara».

Di questa discarica abusiva sorta negli anni ‘70 e sequestrata dai carabinieri nel 1997, nel tempo sono state individuate diverse soluzioni e dopo aver scartato l’ipotesi “sarcofago” che doveva contenere i rifiuti in loco, si arrivò alla bonifica del sito, grazie alla struttura che fa capo al commissario straordinario per gli interventi di adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti in Italia, il Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà. I 6 milioni di euro previsti, oggi sono lievitati per effetto della “scoperta”: «Abbiamo dovuto rifinanziare il progetto ed ora – sottolinea ancora – è stata chiusa la progettazione e c’è un quadro economico di lavori pari a 9 milioni di euro, ed un quadro economico generale di 11 milioni».

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