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Lamezia, agricoltura, turismo e natura. Così si rilanciano le aree interne

Esposito confermato alla presidenza del Gal, il vice è Capellupo. L’obiettivo è sperimentare nuove forme di valorizzazione culturale

Il “Gal dei Due Mari” ha rieletto il suo presidente, confermando unanimemente il presidente uscente Francesco Esposito. Responsabile dell’Uccp del Reventino e già sindaco di Conflenti, Esposito conosce bene l’area centrale del Lametino e del Reventino ma anche molte comunità del catanzarese. Da molti anni si occupa del Gal (Gruppo di azione locale), prima come presidente del Gal del Reventino e poi, dopo la trasformazione, come presidente del Gal dei Due Mari.

Oltre ad Esposito, è stato eletto anche il nuovo consiglio di amministrazione, organo amministrativo composto da 20 componenti, di cui almeno per il 51% espressione delle parti economiche e sociali del territorio. In particolare, il cda è composto da sindaci ed ex amministratori, quali Francesco Esposito, Santo Bonacci, Carmine Capellupo (sindaco di Sersale che rivestirà il ruolo di vice presidente), Michele Chiodo, Francesco Fazio, Pietro Hiram Guzzim Vincenzo Marino, Maria Grazia Milone, Felice Molinaro, Raffaele Mostaccioli, Francesco Sirianni, Tommaso Torchia e Antonio Ventura. Nel corso dell’assemblea è stata illustrata l’attività del Gal e le prospettive future concentrate a fare della compagine una vera agenzia di sviluppo e programmazione di tutto il comprensorio. Il Cda ha deciso che conferirà nei prossimi giorni apposita delega all’assessore di San Pietro Apostolo Domenico Mazza.

Il Gruppo di Azione Locale ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’area rurale e la promozione del territorio. Esposito si dice pronto a continuare ad impegnarsi per «sostenere gli operatori e le amministrazioni locali a riflettere sulle potenzialità del territorio in una prospettiva di lungo termine, attraverso la promozione e l’attuazione di strategie di sviluppo sostenibile integrate riguardanti la sperimentazione di nuove forme di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, di potenziamento dell’economia locale, in modo da creare posti di lavoro e migliorare la capacità organizzativa delle rispettive comunità».

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