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Processo ai clan Chiefari e Iozzo di Chiaravalle e Torre di Ruggero: 13 condanne in appello

La Corte d’appello ridetermina le pene (3 conferme) per gli imputati che scelsero l’abbreviato

La Terza sezione penale della Corte d’appello di Catanzaro ha rideterminato le condanne nell’ambito dell’inchiesta denominata Orthrus condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. La presidente Caterina Capitò nell’udienza di ieri ha emesso le sentenze per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato.
Queste le condanne a carico dei 13 imputati, mentre per Vito Chiefari è stata confermata l’assoluzione dopo che il pubblico ministero aveva chiesto 10 anni di reclusione.
La rideterminazione delle condanne ha riguardato Marco Catricalà conferma della pena a 4 mesi di reclusione; Alexander Daniele, 6 anni; Damiano Fabiano, conferma della pena di 8 anni; Giuseppe Giovanni Iozzo, 6 anni e 2 mesi; Raffaele Iozzo, 16 anni 8 mesi; Andrea Maida, un anno 4 mesi e 2.400 euro di multa sospensione della pena con la condizionale; Antonio Maiolo 7 anni; Marco Giuseppe Marchese, 8 anni e 2 mesi; Stefano Pasquino, un anno e 2.000 euro di multa, sospensione della pena con la condizionale. Antonio Rei, 8 anni, 2 mesi; Salvatore Russo, 7 anni, 4 mesi. Marta Sanginiti, 6 mesi e 2.000 euro di multa; Fabio Romeo, conferma a 4 mesi di reclusione.

Gli imputati si erano appellati alla sentenza del gup del Tribunale di Catanzaro del 27 settembre del 2021 quando per Domenico Chiefari, Giuseppe Chiefari, Nicola Chiefari, Pietro Antonio Chiefari, Vito Chiefari, Stefano Dominelli, Mario Salvatore Garieri, Claudio Marchese e Giuseppe Pitaro erano arrivate la assoluzioni. A dicembre scorso, va ricordato, il Tribunale della Libertà di Catanzaro, dispose la detenzione ai domiciliari a carico di Antonio Chiefari (dopo tre anni di reclusione in carcere).
L’operazione “Orthrus” eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro nella notte del 14 ottobre del 2019, aveva inflitto un duro colpo alla cosca di ’ndrangheta Iozzo-Chiefari operante a cavallo dei comuni di Torre di Ruggiero e Chiaravalle. Associazione mafiosa, concorso esterno, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione e detenzione illegale di armi, i reati contestati a vario titolo ai 29 indagati, 23 dei quali hanno scelto di essere giudicati oggi con il rito abbreviato.

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