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Processo ai clan Chiefari e Iozzo di Chiaravalle e Torre di Ruggero, la Dda chiede 23 condanne

Foto di Salvatore Monteverde

Condannare tutti gli imputati, questa la richiesta avanzata dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Debora Rizza al termine della sua requisitoria nel processo con rito abbreviato scaturito dall'inchiesta “Orthrus” contro la cosca Chiefari-Iozzo, operante nell'area di Chiaravalle Centrale, Cardinale e Torre di Ruggero.

Secondo la ricostruzione della Procura la famiglia Chiefari sarebbe stata prevalentemente dedita alle attività economiche ed imprenditoriali sfruttando imprese ad essi riconducibili. Sull'altra sponda, quella della famiglia Iozzo le accuse vanno nella disponibilità armi e droga. Con l'uso delle armi gli affiliati avrebbero imposto il pizzo ai commercianti della zona attraverso una lunga serie di estorsioni

In particolare il pubblico ministero ha invocato per Marco Catricalà, 8 anni e 6 mesi; Domenico Chiefari, 8 anni; Giuseppe Chiefari, 8 anni; Nicola Chiefari, 8 anni; Pietro Antonio Chiefari, 8 anni; Vito Chiefari, 10 anni; Alexandr Daniele, 9 anni inteso Sasha, 9 anni; Stefano Dominelli, 8 anni; Damiano Fabiano, 10 anni; Giuseppe Garieri, 8 anni e sei mesi; Mario Salvatore Garieri, 8 anni; Giuseppe Giovanni Iozzo, 9 anni; Raffaele Iozzo, 20 anni; Andrea Maida, 8 anni e 6 mesi; Antonio Maiolo, 9 anni; Claudio Marchese, 8 anni; Giuseppe Marco Marchese, 12 anni; Stefano Pasquino, 9 anni; l'avvocato ed ex sindaco Giuseppe Pitaro, 6 anni; Antonio Rei, inteso U Bellino, 2 anni; Salvatore Russo, inteso u Porco, 9 anni; Marta Sanginiti, 8 anni e sei mesi; e Fabio Romeo, 8 mesi e 80 euro di multa. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 5 febbraio, mentre il 6 novembre scorso sono stati rinviati a giudizio altri sei imputati.

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro. 

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