L’organizzazione criminale, smantellata ieri mattina dai carabinieri del Norm di Soverato, con base a San Vito sullo Ionio, era operativa principalmente nei territori di Soverato, Petrizzi e Montepaone, e si riforniva di stupefacente a Caulonia, Siderno e nella zona sud di Catanzaro (viale Isonzo), con canali di approvvigionamento anche nell’isola di Malta.
Per comunicare fra di loro, i membri del sodalizio utilizzavano delle sim telefoniche ad hoc, della compagnia telefonica Lycamobile, intestate a cittadini extracomunitari, procurate e distribuite da Antonio Costantino. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, al vertice dell’organizzazione, gerarchicamente strutturata, c’era Antonio Scarfò, in qualità di dirigente e finanziatore dell’associazione a delinquere, aveva rapporti con la criminalità organizzata di Siderno e Caulonia. Era lui a procurare le partite di droga, da trasportare nel Catanzarese e da distribuire ai pusher che operavano per conto dell’organizzazione. In veste di capo del sodalizio, Scarfò adottava le decisioni strategiche per lo svolgimento del traffico illecito, dettando tempi, quantità e prezzi della sostanza stupefacente smerciata nelle piazze del Soveratese. Era sempre Scarfò a gestire la cassa del gruppo, ed a riscuotere dal luogotenente di zona i proventi del traffico di droga, che in parte venivano destinati all’acquisto di nuove forniture di sostanza stupefacente, riconoscendo ai pusher del gruppo una parte degli introiti derivanti dalle vendite al dettaglio.
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