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Festività all’insegna della cultura? Il Parco archeologico di Vibo resta chiuso

Siti aperti in tutta Italia per Pasqua: il capoluogo nonostante il suo patrimonio resta indietro

Musei aperti a Pasquetta in tutta Italia, per incentivare il turismo culturale. A Vibo per l’occasione è rimasto aperto il museo “Capialbi”, ospitato all’interno del Castello, che rappresenta una delle massime attrattive cittadine. Troppo poco se si pensa all’immane patrimonio archeologico che ancora non è fruibile ai visitatori. E anche durante le vacanze pasquali appena trascorse, sono rimasti chiusi i cancelli di gran parte dei siti che custodiscono le preziose ricchezze storiche di Vibo Valentia, perdendo una significativa opportunità di promozione culturale.
Sono, infatti, off limits le mura greche, l’area del Cofino e il complesso di S. Aloe, nonostante questi tre siti siano stati recentemente riqualificati e riportati al loro antico splendore (sugli stessi incombeva un’annosa situazione di degrado e di abbandono).
Il motivo di tale chiusura? Il Comune non riesce a gestire l’intero Parco archeologico mantenendolo sempre aperto e fruibile ai visitatori. Dopo il recupero delle predette aree, l’Amministrazione comunale si è impegnata a organizzare visite guidate ogni prima domenica del mese per il 2023 (la prima iniziativa si è avuta il 5 marzo, riscuotendo un notevole consenso) e in altre occasioni (ad esempio, il 16 aprile è in programma la manifestazione “Domenica in città”), ma le aperture continuative dei siti non sono ancora possibili. Come già spiegato dall’assessore alla Cultura, Antonella Tripodi, si sta provvedendo a predisporre una manifestazione di interesse per affidare la gestione delle diverse aree del parco archeologico vibonese ad associazioni, cooperative o privati.

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