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Guardia medica chiusa a Nicotera: il caso arriva sul tavolo della Procura

Il sindaco Marasco denuncia Asp e Regione per «interruzione di pubblico servizio»

La Guardia medica continua a funzionare a singhiozzo e il sindaco Giuseppe Marasco, dopo aver cercato per mesi, inutilmente, di normalizzare la situazione privilegiando il dialogo con il management dell’Azienda sanitaria, rompe gli indugi ed entra in rotta di collisione con la struttura sanitaria vibonese. Gli avvocati del Comune, infatti, hanno già depositato sul tavolo del Procuratore della Repubblica di Vibo un’articolata denuncia-querela contro l’Asp e contro la Regione per interruzione di pubblico servizio.
L’inconveniente, in realtà, va avanti da un paio d’anni e negli ultimi sei mesi ha toccato livelli inaccettabili. Comprensibile, quindi, il comportamento del primo cittadino ormai in campo per denunciare l’indolenza con cui vengono affrontati i delicati temi della salute da parte di chi, stando comodamente seduto dietro una scrivania, non riesce a leggere il disagio della gente ormai al limite dell’esasperazione.
Non a caso l’intero territorio provinciale si sta mobilitando e non è detto che l’assemblea indetta dalla nascente associazione “Difesa diritti del territorio” per il prossimo 28 aprile non possa segnare l’avvio di un fronte comune contro le costanti penalizzazioni del comprensorio. Lo stesso sindaco Marasco non usa mezzi termini. Punta il dito contro i vertici dell’Asp, ne rimarca superficialità e incapacità di assumersi responsabilità e garantisce che, da ora in avanti, ad ogni disservizio corrisponderà una denuncia. Ha ragione da vendere.

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