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Operazione Eureka, i corrieri e i “custodi” vibonesi al servizio di San Luca

L’operazione della Dda di Reggio sul giro di cocaina importata dal Sudamerica. Chiarito anche il movente dell’omicidio Capatano

Il gip di Reggio Calabria inserisce Valerio Leandro (29 anni, di Simbario), Vincenzo Galatà (25 anni di Mongiana) e Gregorio Tassone (29 anni, di Spadola) tra i «corrieri» che avrebbero «permesso in più occasioni la movimentazione in sicurezza delle ingenti partite di cocaina e danaro di interesse delle associazioni criminali». I fratelli Francesco e Giovanni Nesci (21 e 25 anni, di Sorianello) sono invece accusati di essere tra i «custodi-magazzinieri di cocaina». Con il maggiore dei due che non avrebbe esitato «a commettere l’omicidio di Capatano Fabio, autore del furto di 110 kg di cocaina di proprietà dell’associazione, per accreditarsi agli occhi di Mammoliti» (uno dei presunti capi dell’organizzazione, i cui vertici sono tutti di San Luca, ndr).
Sono queste le conclusioni a cui giunge il giudice Caterina Catalano dopo aver vagliato la maxi-inchiesta “Eureka” della Dda reggina (oltre 100 misure cautelari) su un enorme giro di cocaina importata dal Sudamerica e smerciata in otto Paesi europei. Nel dettaglio, Leandro è accusato di aver trasportato la droga in diverse occasioni, consegnandola agli acquirenti e ricevendone i proventi. Pure Tassone si sarebbe occupato del trasporto «anche organizzando viaggi e coordinando l’attività degli altri corrieri».

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