Si addensano nuovamente le nubi su palazzo “Luigi Razza”. La mancata approvazione, in tempo utile, del rendiconto di gestione, per l’anno 2022, ha indotto, nei giorni scorsi la Prefettura, guidata dal nuovo capo dell’Ufficio territoriale di Governo, Paolo Giovanni Grieco, ad emettere una diffida che suona come un diktat nei confronti dell’Amministrazione e della burocrazia che continua a gestire allegramente la situazione. Non risultava, infatti, a palazzo Rizzuti che entro il 30 aprile 2022 fosse stato approvato il rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2022.
Al Consiglio comunale è stato, pertanto, intimato di adottare tale atto deliberativo entro venti giorni dalla diffida. Trascorso questo termine, si procederebbe alla nomina di un commissario ad acta, dando avvio alla procedura di scioglimento dell’organo consiliare. Insomma, un richiamo che suona come un ultimatum nei confronti di un’assemblea cittadina che è riuscita a scampare miracolosamente alle forche caudine del dissesto ed ora si trova alle prese con un atto, la cui approvazione sarebbe niente più che una prassi consolidata.
La questione decisamente spinosa sarà affrontata presto nella Conferenza dei capigruppo ma già c’è, tra le fila dell’opposizione, chi alza la voce e lancia dardi infuocati all’indirizzo di sindaco e maggioranza.
Nella fattispecie, è Stefano Soriano, capogruppo del Partito democratico ad infierire: «Credo che l'ennesima diffida da parte della Prefettura per la mancata approvazione di un documento finanziario quale il bilancio, in questo caso il consuntivo 2022 – attacca Soriano – si inserisca perfettamente nel quadro che l'Amministrazione Limardo sta dipingendo per la città».
Un quadro nel quale «regnano il caos e la confusione» e dove «vi è una barca in tempesta che naviga sempre più a vista».
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