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Catanzaro Servizi, i nodi gestionali “spaventano” i possibili manager

La stipula del nuovo contratto potrebbe slittare a inizio luglio

La sede della Catanzaro Servizi

È una partita ancora tutta da giocare quella della Catanzaro Servizi, la società partecipata del Comune alle prese con la definizione del nuovo piano industriale, il rinnovo del contratto di servizio in scadenza a fine mese e la necessità di un’azione di rilancio che includa una maggior dotazione di attività in grado di renderla economicamente sostenibile. La definizione che serpeggia nei corridoi di Palazzo De Nobili all’indirizzo della società in house è emblematica: «Una gatta da pelare», tanto che non sarebbe facile trovare manager pronti a prenderne le redini per il dopo-Munizza (l’attuale amministratore unico). Non solo per i tanti nodi da sciogliere sul versante operativo e per la responsabilità nei confronti degli oltre 130 dipendenti. C’è infatti un modello gestionale che l’amministrazione Fiorita vorrebbe modificare radicalmente, frutto di sedimentazioni decennali che hanno portato ad assegnarle funzioni che, in realtà, non avrebbe potuto svolgere per carenza di profili adeguati. Da qui il ricorso - qualcuno dice «voluto» perché in grado di fornire sempre nuove assunzioni “ben viste” dalla politica di turno - alle agenzie interinali.

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