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Catanzaro, era a casa della sua responsabile invece di lavorare: due indagati

La Procura ha chiuso le indagini su due dipendenti del Pugliese

Si sarebbe allontanato in orario notturno dal suo posto di lavoro all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro per andare a casa del suo superiore «con cui intratteneva una relazione sentimentale» per poi fare rientro la mattina del giorno successivo. Per questo motivo il pubblico ministero, Francesco Bordonali, ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di un dipendente dell’azienda ospedaliera catanzarese D. M., 60 anni e della sua responsabile A.C. con l’accusa di aver violato, in concorso, il decreto legislativo 165/2001 che riguarda il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione che attesta falsamente la propria presenza in servizio e che prevede la reclusione da uno a cinque anni e la multa da 400 a 1.600 euro.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il dipendente avrebbe attestato falsamente la propria presenza in servizio in sette date (26 agosto 2012, 1 settembre 2021, 15 settembre 2021, 16 febbraio 2021, 21 febbraio 2022, 2 marzo 2022, 26 aprile 2022) «quando in realtà – si legge nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari – si allontanava dal posto di lavoro per raggiungere l’appartamento della sua responsabile dove trascorreva la notte per poi farvi ritorno la mattina del giorno successivo».
Sin qui la tesi del pubblico ministero. Ovviamente è necessario sottolineare che si tratta soltanto di accuse ancora tutte da dimostrare in un'eventuale fase dibattimentale e dalle quali i due indagati (che sono difesi dagli avvocati Angela La Gamma e Vincenzo Genovese del foro di Catanzaro) avranno comunque modo di dimostrare la loro eventuale estraneità ancor prima che si arrivi, se necessario, alla richiesta di rinvio a giudizio nei loro confronti. L'avviso di conclusione delle indagini, infatti, rappresenta uno strumento introdotto nel Codice di Procedura penale a tutela dello stesso indagato al quale vengono concessi venti giorni di tempo dal momento della notifica (già effettuata) per esaminare il fascicolo del pubblico ministero, estrarre copia, presentare memorie, chiedere indagini suppletive o di essere interrogato, depositare eventuali risultati d'indagini difensive. Effettuato questo passaggio tecnico, la Procura può effettuare le proprie richieste al giudice per le udienze preliminari; due, a quel punto, sono le strade percorribili dalla pubblica accusa: richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati (o solo per alcuni di essi) o archiviazione definitiva delle accuse. Allo stato, a carico dei due indagati, sussistono soltanto ipotesi d'accusa e nessuna pronuncia di colpevolezza; vanno quindi considerati innocenti fino a eventuale contraria definizione della vicenda giudiziaria.

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