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Prevenzione e repressione, il mare a Pizzo torna... pulito

L’azione della task force istituita dalla Procura dà i primi risultati

Primi turisti in spiaggia e, i più arditi, hanno anche fatto il bagno. D’altronde il mare cristallino degli ultimi giorni non può non invogliare ad approfittarne. Quella che dovrebbe essere la normalità, in città è vista però quale evento straordinario, perché negli ultimi anni, al traino del fenomeno algale, in mare c’era di tutto. Ora il vento sta cambiando grazie all’impegno della Procura della Repubblica ed in prima linea, il procuratore Camillo Falvo che tre anni fa ha istituito una task force coinvolgendo diversi settori istituzionali e coordinando diverse operazioni a cura delle forze dell’ordine, anche con elicotteri, droni e sommozzatori, oltre all’Anton Dohrn.
Una “rete” per creare gli “anticorpi” ad un fenomeno che oltre ad intaccare l’ambiente minaccia l’economia legata al turismo.
Ora però si preannuncia un momento di riscatto sperando di rimettere la situazione in equilibrio, perché Falvo è l’esploratore del possibile e vuole risposte sull’inquinamento. Intanto la Regione ha emesso ordinanze ed elargito risorse per lo smaltimento dei fanghi all’interno dei depuratori «ed abbiamo mappato – spiega il procuratore – tutta la rete della depurazione (la mancanza di dati non consentiva di scattare una precisa fotografia ndc), risalito i fiumi, e sequestrato una serie di opifici e di aziende che inquinavano nel mare. Parimenti avviato attività di sensibilizzazione allo smaltimento dei reflui e al rispetto del mare».

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