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Lamezia, fondazione Trame guarda avanti. "La cultura per arginare le ’ndrine"

La nuova veste giuridica dell’ente prenderà forma dopo l’estate. La denuncia di Iovene: ancora attendiamo i contributi regionali

Bilancio dell’ultimo anno di attività per la Fondazione Trame guidata da Nuccio Iovene. Nella sede del Civico Trame, ieri mattina alcuni esponenti della Fondazione dell’Ala (Associazione antiracket Lamezia) hanno fatto il punto dello stato dell’arte, ricordando le difficoltà incontrate nell’ultimo anno e delineando le prospettive future. Ad affiancare Iovene, Maria Teresa Morano, Gioacchino Tavella, Armando Caputo e Pino Crapella.

Il presidente della Fondazione ha evidenziato le criticità incontrate durante la pandemia, un periodo complesso e complicato in cui è stato bloccato anche l’accesso ai fondi pubblici, tanto che le attività del sodalizio sono state finanziate dai soci e da qualche sponsor. «Dalla Regione Calabria attendiamo ancora il saldo del 2020» ha commentato Iovene, il quale ha ricordato che la sede del Civico Trame è stata concessa all’Ala dal Comune e che i costi di gestione sono a carico della Fondazione e dell’Associazione Antiracket. Dopo gli anni travagliati segnati dall’emergenza pandemica si guarda al futuro e in particolare alla ristrutturazione di una fondazione «più solida e al passo con i tempi - ha ribadito Iovene - abbiamo lavorato per acquisire la personalità giuridica e ora pensiamo ad una fondazione di partecipazione». A tal proposito, il presidente ha rammentato che all’appello della raccolta fondi hanno risposto un centinaio di persone che, con le loro donazioni, hanno raggiunto la cifra di circa 12mila euro.

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