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La morte di tre marittimi sulla motonave a Crotone: svolti i rilievi per l’incidente probatorio

Crotone, il 31 agosto 2022 uno scoppio a bordo causò la morte di tre marittimi. Quattro le persone indagate per omicidio colposo, lesioni e disastro

Prima l’ascolto dei sopravvissuti, adesso le verifiche tecniche a bordo. Saranno cristallizzate in un incidente probatorio causa e dinamica dell'esplosione della motonave “Asso Malakal Harbor”, avvenuta il 31 agosto 2022, che provocò la morte di tre marittimi (l’egiziano di 41 anni Mohamed Ali Aiad, e due indiani, Gulshan Mehra di 26 anni e il 37enne Shyamal Biswas) oltre al ferimento di un quarto componente dell’equipaggio, mentre l’imbarcazione battente bandiera della Repubblica di Palau era ormeggiata al porto di Crotone.
L’altro giorno, infatti, l’ammiraglio Salvatore Carannante, il perito incaricato dalla giudice per le indagini preliminari dl Tribunale di Crotone, Romina Rizzo, ha effettuato una serie di accertamenti sul natante. Gli esiti della consulenza sono attesi tra qualche settimana. L’obiettivo degli inquirenti, che nei mesi scorsi hanno raccolto i racconti dei superstiti, è quello di acquisire come prove già in questa fase dell’inchiesta anche gli aspetti tecnici che riguardano la barca e la sua condizione al momento dello scoppio. Per quella tragedia, come si ricorderà, quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Alessandro Rho, il titolare del fascicolo: si tratta dell’armatore della “Asso Malakal Harbor”, Abdelkader Saidi, tunisino di 30 anni; di Giovanni Longo, il 47enne proprietario di un’officina che apre a Crotone, originario di Taurianova ma residente nel capoluogo pitagorico; dell’unico componente italiano dell’equipaggio Pasquale Diego Ottaviano, 62 anni, nato a Napoli e residente a Crotone; e di Christopher Attard, 39enne maltese, titolare dell’agenzia che aveva noleggiato l’imbarcazione. Tutti sono accusati dei reati di omicidio colposo, lesioni colpose, disastro e avvelenamento delle acque.

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