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Catanzaro, crisi nera per i dipendenti di Alli. I licenziamenti un’ipotesi concreta

I 18 lavoratori sul piede di guerra: "Pronti ad azioni eclatanti". Assemblea con i sindacati, attese risposte entro questa settimana

Scorre veloce la sabbia nella clessidra: il tempo a disposizione perché si risolva positivamente la vicenda dei 18 lavoratori in fase di licenziamento alla Alli scarl è sempre meno. Ieri, praticamente tutti i dipendenti dell’azienda che gestisce la discarica pubblica in località Alli si sono riuniti con i rappresentanti sindacali per un sit-in di protesta e per concordare le iniziative successive qualora non dovesse rientrare l’emergenza.

Come detto, il tempo scarseggia: da un paio di settimane, infatti, le rappresentanze sindacali hanno ricevuto la comunicazione di avvenuta conclusione con esito negativo degli incontri volti a risolvere il problema sorto tra azienda e Arrical, la società della Regione Calabria deputata alla gestione degli impianti calabresi.

Un esito negativo che – come hanno spiegato i sindacati a margine del sit-in – è arrivato del tutto inatteso. L’azienda, infatti, aveva motivato l’esigenza di licenziare 18 dei 33 lavoratori a causa del mancato conferimento di rifiuti da parte dei Comuni su indicazione dell’Arrical, ma lo stesso commissario Arrical, Bruno Gualtieri, in una pec inviata lo scorso 22 maggio, aveva garantito che alla discarica catanzarese sarebbero state conferite 110 tonnellate di materiale al giorno, un quantitativo sufficiente a mantenere gli attuali livelli occupazionali.

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