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Processo Rinascita Scott, sentenza attesa per settembre

Tocca ora ai quasi 600 avvocati del collegio di difesa dare corso ai loro interventi in favore dei rispettivi assistiti

L'aula bunker di Lamezia Terme

E’ stata la volta, stamane, delle arringhe dei difensori dei 337 imputati nel maxiprocesso Rinascita Scott contro i clan del Vibonese che ieri ha visto terminare la requisitoria della pubblica accusa con le richieste di pena lette in aula dal procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri. «In molti scommettevano sull'impossibilità di celebrare questo processo - ha affermato Gratteri rivolgendosi ai giudici del Tribunale di Vibo - per tanti motivi ed anzi hanno fatto il tifo affinchè questo processo non si celebrasse. Invece si è celebrato con serenità e se c'è stata qualche tensione ciò rientra nella normalità di ogni processo. Il presidente del Collegio ha dato a tutti la possibilità di parlare e portare all’attenzione di questo Tribunale tutto ciò che c'era a carico ed a discarico per ogni imputato».
Oltre quattromila gli anni di carcere complessivi per 333 imputati, solo 13 le richieste di assoluzione e 3 le prescrizioni. Dopo le parti civili tocca, quindi, ora ai quasi 600 avvocati del collegio di difesa dare corso ai loro interventi in favore dei rispettivi assistiti. Le arringhe dei difensori sono in calendario sino a fine luglio. Quindi per settembre è attesa la sentenza di un maxiprocesso già passato alla storia per numero di imputati e capi d’accusa elevati, dall’associazione mafiosa alle estorsioni (gli omicidi sono stati stralciati perchè di competenza della Corte d’Assise), dal narcotraffico alle armi, dall’intestazione fittizia di beni all’usura, dalla corruzione alle infiltrazioni nella pubblica amministrazione.

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