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L’indagine sui posti covid? Per Giuliano era “tutta fuffa”

L’inchiesta sulla “Mater Domini” e i dialoghi intercettati tra l’ex commissario dell’Asp vibonese e il suo braccio destro

Giuseppe Giuliano

«No no, non c’entriamo niente noi stai tranquillo, a parte che me ne f… della Finanza e dei carabinieri, me ne f… della Finanza, dei carabinieri della Questura, dei Vigili urbani e poi qual è più (…) della Forestale». In questi termini l’ex commissario dell’Asp di Vibo Giuseppe Giuliano commentava, con l’ex direttore sanitario Matteo Galletta, la visita della Guardia di finanza che stava indagando sui presunti dati falsi sui posti letto covid all’Azienda “Mater Domini” per evitare la zona rossa tra agosto del 2021 e gennaio 2022. Nell’ordinanza con cui ha interdetto per un anno Giuliano da ogni carica pubblica e Galletta da direttore sanitario, il gip di Catanzaro Giuseppe De Salvatore parla di «gestione arbitraria del comparto sanitario in situazione di emergenza» e inserisce, tra le esigenze cautelari, oltre alla «concretezza» anche «l’attualità del pericolo di reiterazione» proprio perché Giuliano è in quel momento al vertice dell’Asp di Vibo e Galletta ne era il direttore sanitario prima che, lo scorso 24 aprile, si dimettesse, per approdare al Policlinico Umberto I di Roma, dall’incarico conferitogli da Giuliano un anno prima. «Tale ultima circostanza – annota in proposito il giudice – conferma la prosecuzione di un rapporto fiduciario tra i due indagati già ampiamente corroborato». Dopo queste considerazioni il gip spiega che la misura adottata appare come la «più adeguata e proporzionata» perché, a suo parere, «più aderente al caso di specie» poiché «può valere ad allontanare gli indagati dal settore in cui hanno trovato occasione» per porre in essere quella che per l’accusa e per il giudice è un’«attività illecita».

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