È il 14 maggio del 2021 quando l'allora presidente facente funzioni Nino Spirlì conclude l'ennesimo sopralluogo nell'ex Villa Bianca di Catanzaro annunciando trionfalmente: «Pronti i primi 15 posti letto. Questo ospedale sarà attrezzato con 100 posti letto covid. Questo è quello che abbiamo detto e questo sarà». Le intercettazioni, adesso finite nell'ordinanza che ha portato alla sospensione degli ex vertici del policlinico Mater Domini Giuseppe Giuliano e Matteo Galletta, raccontano una situazione completamente diversa. A poche settimane da quel roboante annuncio, gli inquirenti captano un dialogo. Il commissario Giuliano parla proprio con l’allora governatore Spirlì e svela la drammatica realtà dell'ex policlinico: «Presidè però ve lo devo dire io non ho un cazzo, non ho l'ossigeno, il bombolone che utilizziamo si rompe ogni 5 minuti. Non so come farlo sostituire costa un sacco di soldi e forse ci vuole un sacco di tempo». In pratica, come viene spiegato nello stesso colloquio, il silos dell'ossigeno è vuoto perché ha una perdita. Spirlì replica secco: «E compratelo, i soldi ci sono». Decisamente più facile a dirsi che a farsi. L'attività investigativa ha infatti ricostruito che nell'aprile 2021 era stata istallata la rete del gas. Pochi mesi dopo però era stato riscontrato lo svuotamento del serbatoio dell'ossigeno. L'ipotesi più accreditata era quella di una perdita lungo la condotta. Il punto è che secondo i tecnici «per risolvere definitivamente la problematica non sono sufficienti 48 ore di tempo, anche in considerazione della natura del malfunzionamento che comporta la revisione dell'intera rete, anche se riempito il silos centrale a causa della perdita di non facile individuazione, sarebbe oggetto di svuotamento».
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