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L’indagine sui posti Covid a Catanzaro, Giuliano si difende davanti al gip: erano posti attivabili non attivi

Nell’inchiesta sui presunti illeciti durante l’emergenza Covid, l’ex commissario straordinario è accusato di falso ideologico ed è stato raggiunto da una misura interdittiva per dodici mesi

Non posti letto attivi ma attivabili, la differenza è tutt’altro che sottile e potrebbe giocare un ruolo decisivo nell’inchiesta sui posti letto Covid dichiarati dagli allora vertici del policlinico Mater Domini. Ieri si è tenuto l’interrogatorio di garanzia per l’ex commissario straordinario Giuseppe Giuliano accusato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale. Il manager della sanità calabrese è comparso davanti al gip Giuseppe De Salvatore che ha firmato l’ordinanza con cui è stata disposta nei confronti di Giuliano l’interdizione dai pubblici uffici per dodici mesi. Accompagnato dall’avvocato Francesco Gambardella, l’ex commissario si è difeso per oltre 45 minuti rispondendo alle domande del gip. Giuliano ha contestato le accuse che gli vengono mosse dall’ufficio di Procura sostenendo l’assoluta liceità del suo operato. In particolare ha sostenuto di non aver mai comunicato alla Regione Calabria la presenza di posti letto attivi, quanto invece di posti letto potenzialmente attivabili in area medica in caso di necessità. Sempre nella giornata di ieri si è tenuto l’interrogatorio di garanzia per Matteo Galletta ex direttore sanitario del Mater Domini e ora direttore sanitario del Policlinico Umberto I di Roma anche lui raggiunto dalla misura interdittiva. Assieme a loro risultano indagati il rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro e il direttore sanitario del Policlinico Mater Domini Caterina De Filippo.

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