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L’uccisione di Vona a Petilia Policastro: chiesto l’ergastolo per Curcio

Processo Eleo, la requisitoria della Dda contro la cosca di Petilia Policastro davanti alla Corte d’assise d’appello di Catanzaro

Ha chiesto la pena dell'ergastolo per Rosario Curcio, alias “Pilurussu”, perché ritenuto il mandante dell’uccisione di Massimo Vona, detto “Malutiempu”, avvenuto il 30 ottobre 2018 a Petilia Policastro. Mentre per gli altri 7 imputati è stata proposta la conferma delle condanne decise in primo grado il 13 luglio 2022. Si può riassumere così la requisitoria che ieri il pm della Dda di Catanzaro, Pasquale Mandolfino, ha esposto davanti alla Corte d'Assise d'Appello nei confronti delle 8 persone finite al centro del processo d’appello di rito abbreviato nato dall'inchiesta Eleo. Si tratta dell'operazione che - il 25 gennaio 2021 con 12 fermi eseguiti dai carabinieri - mise all'angolo le nuove leve del clan petilino attivo anche a Cotronei. Curcio - considerato il reggente della 'ndrina di Petilia – in primo grado fu condannato a 8 anni e 8 mesi di carcere per estorsione e scagionato dall'accusa dell'omicidio di Vona (come sollecitato dalla Procura antimafia). Ma a far cambiare idea agli inquirenti, erano state le dichiarazioni rilasciate il 28 settembre 2022 dal collaboratore di giustizia, Domenico Iaquinta, già esponente della cosca Bagnato di Roccabernarda, sul delitto di lupara bianca: «Vona era un soggetto che intendevano eliminare», riferì il pentito. Che aggiunse: «Posso dire per esperienza che un omicidio del genere non poteva avvenire sul territorio senza, quanto meno, il permesso del capo locale di Petilia che in quel periodo era Rosario Curcio».

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