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Cipolla Rossa di Tropea senz'acqua. "Situazione intollerabile. Servono risposte subito"

Colture perse per la crisi idrica dovuta alla mancanza di irrigazione dalla vasca del torrente Murria. Intervista a Giuseppe Laria, presidente del Consorzio cipolla rossa di Tropea Igp e a Giuseppe Porcelli, vicepresidente Coldiretti CZ-KR-VV

Prosegue il nostro focus sul grave problema che ha investito la produzione della cipolla rossa di Tropea Igp nel territorio di Briatico in provincia di Vibo. Una coltura che ha affrontato l'annata 2023 senza ricevere l'acqua di cui necessita per arrivare ad essere un prodotto commercializzato nella grande distribuzione, ma non solo.

La mancanza d'acqua, determinata dal problema scaturito sul torrente Murria, sta portando alla disperazione decine di agricoltori che hanno investito tanto in tempo e denaro nel corso degli ultimi dieci anni. Ettari su ettari andati in fumo e alcuni hanno iniziato già la fresatura dei propri terreni derivante dal fatto che ormai la coltivazione di cipolla è andata persa.

I lavori del bypass messi in campo dal Consorzio di bonifica non hanno sortito l'effetto sperato, anzi. La situazione è divenuta grottesca perchè i tubi messi a lato del torrente sono stati spazzati via dalla furia dell'acqua e del maltempo solo qualche giorno dopo che il lavoro era stato portato a termine.

"Una situazione intollerabile", denunciano ai nostri microfoni il presidente del Consorzio cipolla rossa di Tropea Igp, Giuseppe Laria, e il vicepresidente di Coldiretti CZ-KR-VV, Giuseppe Porcelli.

Insieme a loro, e agli infaticabili esponenti del comitato "Murria", Raffaella Marzano, Francesco Morello, Giuseppe Garrì, siamo stati di nuovo su un terreno dove viene coltivata la cipolla.

"Trovare i campi di cipolla in questa situazione,  vedere che un prodotto così di pregio subisca questi danni causati dall'operato dell'uomo e dalla lentezza delle istituzioni, non ci fa essere soddisfatti. I produttori hanno compiuto notevoli sforzi e non è accettabile. Il problema - sottolinea Laria - deve essere risolto oggi, non si può aspettare l'autunno e sperare che i problemi vengano risolti. Perdere un prodotto del genere per le lentezze burocratiche e perchè nessuno prende a cuore la situazione non è più tollerabile. Non si può più aspettare. Chiederemo lo stato di calamità alla Regione o comunque una forma di aiuto per questi agricoltori rimasti, di fatto, senza reddito".

"Abbiamo portato avanti sui tavoli istituzionali, e lo stiamo facendo ancora oggi, questo grave problema che riguarda gli agricoltori di Briatico. Purtroppo nonostante i nostri solleciti - evidenzia Porcelli - il risultato è un cartello affisso con la sospensione totale del servizio e non si rilasceranno neanche le portate d'acqua presenti oggi nella vasca. Siamo in un territorio non facile e non avere la sensibilità di capire che c'è un'urgenza per tutelare anche il valore occupazionale della cipolla rappresenta per noi un enorme danno.

 

 

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