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Padre Francesco Neri, originario di Catanzaro, è il nuovo arcivescovo di Otranto

Padre Francesco Neri, originario di Catanzaro, è stato consacrato arcivescovo di Otranto, sabato 17 giugno, nel corso della cerimonia di ordinazione episcopale officiata in cattedrale, evento che non accadeva da più di ottanta anni. La cerimonia è iniziata con l’ingresso del nuovo vescovo, accompagnato dagli alti prelati, tra i quali sua eccellenza l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Angelo Raffaele Panzetta, tra i vescovi primi consacranti insieme a Giovanni Roncari, O.f.m. Cap. vescovo di Pitigliano-Savona-Orbetello e Grosseto. Mons. Panzetta è legato da profonda amicizia e affetto fraterno al nuovo vescovo idruntino, che appartiene all’ordine dei frati minori Cappuccini, e con il quale ha condiviso il percorso di studi teologici. L’ordinazione conferita da Sua eccellenza reverendissima mons. Donato Negro, che lascia la cattedra di Otranto per raggiunti limiti di età, si è svolta nella basilica-cattedrale di Santa Maria Annunziata gremita di fedeli, che conserva i resti degli ottocento martiri canonizzati da Benedetto XVI e proclamati santi da Papa Francesco.

Alla presenza di 33 vescovi provenienti da tutta la Puglia e anche da altre regioni d’Italia, quali la Sicilia, il Lazio e le Marche, dalla diocesi castrense, nonché da altre nazioni come la Grecia, l’Albania, il Mozambico, dal Patriarcato di Costantinopoli, il vescovo uscente ha utilizzato la metafora del nocchiero augurando al nuovo vescovo “buona navigazione”. Oltre alle autorità militari hanno porto il loro saluto il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnnr, Raffaele Fitto, il sindaco di Otranto Francesco Bruni e quelli di altre città e comuni pugliesi. Per l’occasione il coro dell’arcidiocesi, diretto da don Biagio Mandorino, ha composto un nuovo canto di ispirazione francescana e l’arcivescovo Neri, ha ringraziato dicendo di essere “un follower” della loro pagina facebook. Il nuovo vescovo, nato a Catanzaro nel 1959 e trasferitosi a Bari dove è diventato frate nel 1990, laureato in Giurisprudenza e Teologia all’Università Gregoriana, membro dell’ordine dei frati minori Cappuccini e consigliere generale dello stesso, è chiamato “Servus servorum Dei” e diletto figlio nell’incipit del mandato pontificio, mentre nel discorso di insediamento, ha ringraziando il Papa e mons. Negro e detto di avere intenzione di “lavorare subito”. “La Chiesa deve aiutare i poveri e i sofferenti, a cominciare dai migranti che attraversano il Mediterraneo in cerca di una vita migliore” ha concluso, prima di attraversare la navata per benedire la folla che lo ha abbracciato con un lungo e caloroso applauso.

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