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'Ndrangheta, la Dna: “È contiguo ai Grande Aracri”. Confiscati società e soldi a un 54enne

Confermata la misura patrimoniale per un imprenditore originario di Cutro. Il Tribunale di Bologna ha applicato anche la sorveglianza speciale

Dopo il sequestro è arrivata puntuale la confisca; e con questa anche la misura personale della sorveglianza speciale per 5 anni.
I sigilli antimafia confermati con la confisca dal Tribunale di Bologna, su società, beni immobili e rapporti finanziari considerati nella disponibilità del 54enne Roberto Soda, sono una conseguenza del marchio di imprenditore ritenuto attiguo alla cosca di 'ndrangheta dei Grande Aracri, che gli investigatori delle Fiamme gialle e la Dna hanno cucito addosso al 54enne originario di Cutro.
Il provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale felsineo, è stato eseguito dagli uomini e dalle donne del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) della Guardia di Finanza, con la collaborazione dei Nuclei Pef di Reggio Emilia e Mantova.
Il provvedimento finito di notificare ieri, ricalca il precedente dello scorso dicembre, quanto era stati sottratti a Soda e sequestrati beni e partecipazioni in nove società, nonché disponibilità finanziarie, per oltre 300 mila euro. Le indagini per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale erano scaturite a seguito di una interdittiva antimafia, emessa dalla Prefettura di Reggio Emilia, nei confronti di alcune società, attive nel settore edile, riconducibili al 54enne imprenditore ed inserite, inizialmente, nel circuito delle imprese preposte all’opera di ricostruzione avviata successivamente al terremoto del 2012 che ha interessato le province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova e Reggio Emilia.

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