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Mare sporco a Pizzo, bagnanti indignati e balneari in ginocchio

Le conseguenze su un settore in crisi: i turisti vanno via e c’è chi rinuncia ad aprire il lido

Oltre all’indignazione dei bagnanti monta anche quella dei balneari poiché il mare sporco crea disagi e danni alla categoria. Qualcuno ha aperto il lido in ritardo, qualcun altro tentenna, ed Eugenio Russo per quest’anno “passa”, perché ha valutato che non ne valga la pena. Proprio quest’ultimo, pur non traendone alcun vantaggio personale, propone all’esecutivo di interagire con la Regione per sollevare gli altri imprenditori dalla corresponsione delle concessioni. «È un modo - sostiene - per mettere nelle condizioni di poter lavorare serenamente in questo momento caratterizzato dal mare sporco. Dunque esentare i balneari sarebbe già qualcosa. Personalmente non aprirò perché mettere ombrelloni e sdraio, col rischio che la gente non vada al mare, non ha senso».
Gli stabilimenti balneari hanno delle concessioni annuali fisse o stagionali; per queste ultime, per posa sdraio e ombrelloni pagavano 1400 euro, quest’anno 3400, ed è il canone minimo. Oltretutto hanno anche il bagnino e gli altri dipendenti da pagare. «Hanno creato problemi sulle concessioni - lamentano altri balneari -. Dopo che abbiamo pagato, hanno detto che chi ha pendenze col Comune vedrà revocata la concessione. Ma lo hanno detto soltanto dopo aver fatto il bando che abbiamo vinto». Attualmente gli uffici stanno esaminando tutte le pendenze dei concessionari, dopodiché passeranno alle revoche dei morosi.

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