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Intimidazione alla Costruzioni Procopio, in fiamme un escavatore nel cantiere di Catanzaro

L'episodio, che risale alla scorsa notte, è avvenuto nel cantiere di viale De Filippis, a pochissima distanza dal Comando provinciale dei carabinieri

La criminalità torna ad alzare il tiro e a fare paura. Notte di fiamme e sirene nella zona di viale De Filippis dove un escavatore è stato distrutto dalle fiamme. Pochi dubbi sull’origine dolosa del rogo che ha colpito il cantiere su cui è impegnata la società Costruzioni Procopio già vittima in passato di attentati e intimidazioni. Anche in questo caso i vertici dell’azienda hanno presentato immediatamente denuncia all’autorità giudiziaria.
L’episodio è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. L’escavatore che si trovava all’interno dell’area del cantiere è stato avvolto dalle fiamme in pochi istanti. Tutto è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza. Sul posto sono giunte le squadre dei vigili del fuoco. In poco tempo i pompieri hanno spento le fiamme evitando che si propagassero al resto del materiale conservato nel cantiere. Sul posto sono giunti anche gli agenti della Squadra Mobile che insieme ai colleghi della Scientifica hanno effettuato accurati rilievi per caccia di elementi che possano aiutare a dare un nome e un volto agli autori del grave danneggiamento. Gli investigatori dopo aver raccolto la denuncia del titolare dell’azienda hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Le riprese mostrano il divampare improvviso delle fiamme che prima avvolgono i cingolati del mezzo e poi l’abitacolo. Nonostante il fumo e le fiamme sembra intravedersi una figura allontanarsi dopo lo scoppio dell’incendio. L’ipotesi più accredita è quella del racket, del tentativo di intimidazione a scopo estorsivo.
Già in passato l’azienda è stata vittima della violenza della criminalità organizzata. L’episodio più grave nel giugno del 2021 quando un incendio distrusse due camion e un grande escavatore dell’impresa “Costruzioni Procopio” impegnata nella realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia. Proprio le denunce della ditta Procopio durante i lavori a Vibo sono al centro di una importante inchiesta che la Dda di Catanzaro ha appena concluso. In quel fascicolo si racconta che uno degli indagati si sarebbe recato in auto all’interno dell’area interessata dai lavori di realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, avvicinando un operaio e minacciandolo con la seguente frase: «Dì al tuo capo che si è dimenticato degli amici». Avrebbe così cercato di costringere il titolare della ditta subappaltatrice dei lavori con riguardo alla fornitura del calcestruzzo preconfezionato a corrispondergli non meglio definite quantità di denaro in quanto il cantiere dei lavori sarebbe ricaduto in una zona sotto il controllo mafioso della ‘ndrina dei Pardea. La persona offesa aveva poi portato il fatto a conoscenza del titolare della Costruzioni Procopio che sporgeva denuncia. Poco dopo lo stesso indagatosi sarebbe ripresentato sul cantiere di costruzione del nuovo ospedale avvicinando nei pressi di una Stazione di carburanti un altro autista e minacciandolo con la seguente frase: «Vi siete scordati di andare a trovare gli amici, andate a trovare gli amici sennò sparano». Anche in questo caso il titolare della ditta Procopio aveva sporto denuncia.

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