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Porto di Tropea off limits per i diversamente abili

La denuncia di un ex amministratore comunale: "Rimangono le barriere architettoniche"

Il porto di Tropea come una Portofino del Sud. «Fanno pagare anche l’aria che respiri - rilevano alcuni operatori - dall’accesso all’acqua; se hai un problema e devi entrare, paghi 10 euro e se devi stare 15 minuti devi pagare l’abbonamento, oltre alla custodia della barca». Per i pontili fissi si versano 2400 euro all’anno, per quelli galleggianti 1000. Però senza tener conto delle disabilità. Per questo c’è chi ha denunciato alla Capitaneria un sistema ritenuto discriminante. Come nel caso che riguarda l’ex amministratore comunale Nino Valeri, che da qualche anno deambula con l’ausilio delle stampelle. Da quando la sua barca è stata trasferita sul pontile galleggiante è diventato rischioso raggiungerla agevolmente, con la continua minaccia di finire in acqua. L’unica soluzione è… pagare. Non c’è alternativa, tanto se vuole ritornare al pontile fisso quanto per avere un accesso più sicuro. «Per farmi arrivare alla barca - evidenzia - o pago 200 euro per lasciare vicino l’auto o la lascio fuori (nel parcheggio a strisce blu) e proseguo a piedi; ma non c’è nessun abbattimento di barriere architettoniche». Eppure ci sono turisti che puntualmente si recano al porto anche per fare escursioni in mare e tra loro vi sono spesso anziani e diversamente abili.

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