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Vibo, la situazione «migliora» ma non troppo: arriva il gran caldo e l’acqua resta “vietata”

Non accenna ancora a rientrare la crisi idrica che sta creando disagi in buona parte della città

E fu sera e fu mattina, ottavo giorno senz’acqua, in piena estate, con la colonnina di mercurio che si impenna vertiginosamente, in diversi quartieri della città capoluogo. Una giornata più rovente di altre che si apre con la rabbia di qualche consigliere di minoranza in commissione, che prosegue con la sindaca che si rimbocca le maniche e va in Prefettura per provare «a fare il punto della situazione insieme ai rappresentanti dell’Azienda sanitaria provinciale», che si conclude con un sostanziale “nulla di fatto” racchiuso in un’espressione lapidaria: «La situazione migliora ma il divieto rimane». Ergo, chi vuole acqua continui a recarsi al Mercato delle Clarisse dove la Prociv Augustus continuerà a distribuirla.

Per il resto, la sensazione è che l’ordinanza che vieta l’utilizzo del prezioso liquido per ogni fine, alimentare e umano, sia destinata a rimanere in vigore ancora un po’, mentre il calore estivo costringe i residenti di Moderata Durant, Feudotto, Sacra Famiglia, Affaccio ed aree circostanti, a rifornirsi alle autobotti, a limitarsi all’essenziale, a vivere boccheggiando, in apnea, perché nel terzo millennio avanzato ancora è possibile che le feci finiscano nella condotta idrica. E non nell’Africa subsahariana ma in una delle prime otto potenze al mondo.

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