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Vibo, abbattute le edicole, ora tocca alle cabine telefoniche: così la città si prepara a salutare un pezzo di storia

L’avviso affisso sulle strutture: ad agosto saranno smantellate

Spariscono le vecchie cabine telefoniche, icone di un’epoca in cui gli smartphone erano sconosciuti. Triste, per tutti i figli del ‘900, abituati a usarle per fare una chiamata o per ripararsi dalla pioggia, oppure anche per dare un bacio alla propria innamorata. Fa, infatti, un certo effetto leggere, sul vetro di quelle installate vicino al palazzo dell’Asp di via Dante Aligheri, che entro agosto del 2023 saranno smantellate definitivamente.
Certo, scomode erano scomode, sicuramente non per questioni di spazio. Ma piuttosto perché si doveva uscire di casa, cercare la più vicina, con il freddo, i temporali, l’afa delle tre del pomeriggio ad agosto. Pure di notte, se proprio serviva. E poi sperare che non fosse “abitata” – in quel momento – da una conversazione chilometrica e appassionata, sapendo che chi era dentro non avrebbe mollato fino a quando non avesse sentito il rumore dell’ultimo gettone che scendeva giù.
Ma nonostante i disagi le vecchie, care cabine telefoniche sono state più che un pezzo di storia, del nostro Paese. Sono, infatti, anche un pezzo di cuore per tutti i sentimenti che hanno vissuto, ma questo i ragazzi della “generazione Z” non possono saperlo.
Abituati come sono ad avere tutto a portata di “clic”. E se whatsapp, anche per 10 minuti smette di funzionare… apriti cielo! Per loro le cabine telefoniche sono roba da età della pietra. E invece per chi gli “anta li ha compiuti” sa bene che era il modo per ritagliarsi un piccolo tentativo di privacy della conversazione, lontano da casa e dalle orecchie indiscrete di genitori e parenti. In quelle cabine molti hanno pianto, riso, ma hanno ricevuto anche molte parole d’amore.

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