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'Ndrangheta, l'imperium della cosca Vibonese e i tentacoli sul turismo: 60 indagati e sequestro da 12 mln I NOMI

I provvedimenti hanno riguardato anche le province di Catanzaro, Reggio e Cosenza. Disposto il sequestro di tre ditte operanti nel settore turistico, che si sono avvicendate nella gestione di uno stabilimento balneare a Nicotera Marina. E’ stato inoltre confermato il sequestro preventivo del noto villaggio turistico Sayonara

gico reggio

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), hanno dato esecuzione al provvedimento con cui il gip di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 32 soggetti (11 custodie cautelari in carcere; 7 arresti domiciliari; 13 obblighi di presentazione e 1 obbligo di dimora nella regione Calabria), indagati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori. Sessanta in tutto gli indagati.

I NOMI

In carcere

MEGNA Assunto Natale, classe 1958, di Nicotera;
CUPITÒ Domenico, classe 1959, alias Pignuni,di Nicotera;
MERCURIO Paolo, classe 1978, di Marcellinara;
MANCUSO Francesco, classe 1971, alias Bandera, di Vibo Valentia;
CICONTE Domenico Antonio, classe 1964, di Sorianello;
BONAVITA Giuseppe Armando, classe 1979, di Tropea;
BONAVITA Roberta; classe 1970, di Torin;o
PANDULLO Salvatore, classe 1987, di Seregno;
ACCORINTI Giuseppe Antonio, classe 1959, di Zungri;
MORABITO Rocco, classe 1987, di Cinquefrondi;
SERGIO Giovanni, classe classe 1987, di Cinquefrondi;

Ai domiciliari:

POLITO Francesco, classe 1944, di Nicotera;
CONTI Agatino, classe 1959, di Catania;
FALSAPERNA Francesco, classe 1970, di Catania;
FONTI Domenico, classe 1978, di Polistena;
FONTI Giuseppe, classe 1944, di Cittanova;
MOLINO Sebastiano, classe 1972, di Catania;
RAPISARDA Francesco, classe 1943, nato in Libia

Obbligo di dimora in Calabria

MEGNA Giuseppe Daniele

Obbligo di presentazione

ARCURI Maria Eugenia Grazia;
BENINCASA Sabrina;
BLASIMME Teodosia;
BUCCAFUSCA Isidoro;
DEMARZO Fabio;
DI CAPUA Elisabetta;
DIMASI Giuseppe;
OLIVERI Alessandro;
PELUSO Lucia;
RIBECCO Maria
TAKACSOVA Klaudia;
TINÈ Paolo;
TORRISI Graziella

Gli altri indagati

ACCORINTI Antonino, detto "Nino" (1956)
ACCORINTI Antonio (1980)
BARILLÀ Elena
BONTEMPI Pierluigi
CARRIERI Angelo
CRISAFULLI Giovanna
CUPITÒ Alessio Natale
CUPITÒ Francesco
CUPITÒ Simone
D'ANGELO Giuseppe
D'ANGELO Rosario
FIASCHÈ Giuseppina
GALLONE Pasquale
IMBALZANO Domenico
LENTINI Pantaleone
MANCUSO Diego
MANCUSO Luigi
MANCUSO Pantaleone
MEGNA Pasquale Alessandro
MOLINO Gaetano
MUZZOPAPPA Fabio
PEDULLÀ Fabio Domenico
PERFIDIO Francesco
PERFIDIO Pantaleone
RAPISARDA Marcella
RAPISARDA Valeria
REDI Agostino
ZAMPARELLI Alessandro

Sequestro da 12 milioni

Contestualmente, è stato disposto il sequestro di tre ditte operanti nel settore turistico, che si sono avvicendate nella gestione di uno stabilimento balneare sito a Nicotera Marina (VV), tuttora in esercizio, e di un’attività commerciale, operante nel settore floreale, ubicata a Milano, tutte riconducibili a soggetti appartenenti ad una cosca di ‘ndrangheta, egemone nel vibonese, per un valore di circa 250 mila euro. E’ stato inoltre confermato il sequestro preventivo nei confronti di diversi fabbricati, terreni, quote di partecipazione, complessi aziendali, ditte individuali e autoveicoli, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro, tra cui il noto villaggio turistico Sayonara, beni già oggetto di precedente misura cautelare patrimoniale.

Gli odierni provvedimenti - eseguiti nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Roma, Catania, Milano, Sondrio, Monza e Brianza, Cosenza, Caserta, Chieti e L’Aquila - con l’impiego di oltre 140 finanzieri e l’ausilio di unità Antiterrorismo e Pronto Impiego del Corpo, concludono una articolata attività d’indagine svolta dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catanzaro.

L'indagine

Gli esiti dei complessi approfondimenti investigativi hanno consentito di delineare la gravità indiziaria circa la sussistenza di un gruppo criminale, riconducibile ad una consorteria operante nella provincia vibonese che, avvalendosi della forza di intimidazione che scaturiva dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà sussistenti nel citato territorio, aveva acquisito il controllo di fatto di diverse attività commerciali, soprattutto nel settore turistico-alberghiero, tanto da condizionarne la gestione. Al riguardo, gli amministratori di fatto e di diritto e altri soggetti che si sono occupati del management delle citate attività sono stati attinti da misure cautelari personali.

Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia

A suffragare le ipotesi investigative della Direzione Distrettuale Antimafia hanno contribuito le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, secondo cui alcuni degli odierni indagati, al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo ‘ndranghetistico, nel corso degli anni, ponendo in essere diverse condotte di attribuzione fittizia di quote di società ovvero di cariche di amministrazione, si sarebbero adoperati per assicurare a soggetti appartenenti ad una cosca di ‘ndrangheta del vibonese l’impunità ovvero la non riconducibilità delle attività imprenditoriali in capo agli stessi in modo da evitare provvedimenti di aggressione patrimoniale.

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