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Inchiesta Jonny, al via a novembre il processo che coinvolge la cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto. I nomi dei 39 imputati

Al via il 22 novembre il processo d'appello bis di rito abbreviato a carico di 39 imputati nato dalla maxi inchiesta Jonny coordinata dalla Procura antimafia di Catanzaro. Si tratta del nome dato all'operazione che - nel 2017 - recise i presunti tentacoli che la cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto avrebbe allungato sul Centro d’accoglienza per migranti di Sant’Anna. Lo scorso 22 febbraio, come si ricorderà, la Cassazione aveva annullato con rinvio ad un altro giudizio secondo grado 39 condanne che erano state comminate il 9 giugno 2021 dalla Corte d'Appello di Catanzaro, oltre che rendere definitive 13 pene e decidere quattro assoluzioni.

Su tutti, spicca la posizione di Leonardo Sacco, l’ex governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto che in secondo grado si vide comminare 20 anni di carcere perché ritenuto (insieme all'ex parroco di Isola, don Edoardo Scordio, per il quale ci sarà un altro giudizio d'appello) tra gli autori dell'ipotizzato raggiro che portò la Confraternita a drenare illecitamente 36 milioni di euro sui 103 milioni ricevuti dallo Stato, tra il 2006 e il 2015, per occuparsi del Cara. Per lui, gli ermellini avevano annullato la pronuncia di secondo grado in merito sia all’ipotizzato ruolo di organizzatore che avrebbe rivestito all’interno del clan isolitano, sia per l'ipotetico contribuito che avrebbe fornito nel distrarre i finanziamenti ministeriali per la gestione del Centro d'accoglienza per destinarli nella “cassa” degli Arena-Nicoscia. «Sacco non era vittima della cosca ma era entrato a far parte del sodalizio», ha scritto di lui la Suprema Corte nelle motivazioni della sentenza. Ecco perché, secondo i giudici di ultima istanza dovrà essere chiarito il ruolo - non approfondito dall'Appello - che l'ex governatore avrebbe ricoperto all'interno del gruppo 'ndranghetistico.

I 39 imputati

Francesco Antonio Arena del 1991 (che nel primo era stato condannato a 11 anni di carcere);
Francesco Antonio Arena del 1979 (8 anni e 4 mesi);
Francesco Antonio Arena (11 anni);
Francesco Arena del 1979 (11 anni e 5 mesi);
Nicola Lentini (8 anni e 8 mesi);
Francesco Arena del 1960 (11 anni e 5 mesi);
Giuseppe Arena, detto “Tropeano” (16 anni e 4 mesi);
Giuseppe Arena del 1986 (8 anni e 4 mesi);
Pasquale Arena del 1992 (11 anni);
Salvatore Arena, detto “Ricchia” (10 anni e 8 mesi);
Raffaello Di Gennaro (13 anni e 6 mesi);
Maurizio Greco (12 anni);
Domenico Falcone, detto “Mimmo” (12 anni);
Salvatore Foschini (11 anni e 4 mesi);
Francesco Gentile (15 anni e 6 mesi);
Antonio Giglio (10 anni e 8 mesi);
Nicolino Gioffrè (13 anni e 4 mesi);
Giuseppe Lequoque, alias “Peppe Cannuno” (14 anni);
Luigi Miniaci (12 anni e 8 mesi);
Benito Muto (11 anni e 4 mesi);
Domenico Nicoscia, (10 anni e 8 mesi);
Salvatore Nicoscia (10 anni e 8 mesi);
Giuseppe Pullano (11 anni e 4 mesi);
Domenico Riillo (14 anni);
Francesco Romano (13 anni e 6 mesi);
Francesco Taverna (11 anni);
Angelo Muraca (20 anni);
Stefania Muraca (3 anni);
Fortunato Pirrò, detto “Barzetta” (11 anni);
Antonio Poerio del 1981 (12 anni e 8 mesi);
Antonio Poerio del 1971 (20 anni);
Fernando Poerio (20 anni);
Leonardo Sacco (20 anni);
Rosario Lentini, alias “Liborio” (16 anni e 10 mesi);
Paolo Lentini, detto “Pistola” (16 anni e 2 mesi);
Francesco Bruno (12 anni);
Andrea Guarnieri (8 anni);
Costantino Lionetti (10 anni e 8 mesi);
Santo Tipaldi (12 anni).

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