«Il sindaco di Tropea – entrano a gamba tesa alcuni maestri gelatieri napitini – prima di esprimersi sul gelato servito nei bar del suo territorio, dovrebbe venire ad assaggiare quello di Pizzo. Un binomio qualità-prezzo che merita un tripudio. E lo sanno bene i turisti che continuano a sceglierlo, paghi anche dai costi accessibili che proponiamo, perché non ci piace speculare».
Insomma, è una polemica dal gusto... dolce quella che si consuma tra Pizzo e Tropea. Perché se per Tropea è divenuto un vanto essere inserita tra le città dove il gelato ha i prezzi più alti e per il sindaco questo è indice di turismo di qualità, beh a Pizzo il turismo ha tutto un altro sapore e va gustato. Da qui, la decisione dei maestri gelatai di scendere in campo per rispondere alle affermazioni del primo cittadino della Perla del Tirreno, non accettando che un gelato abbia costi elevati e ci si trinceri dietro a strategie turistiche, osannandone gusto e alta qualità.
Tutto inizia coi dati diffusi dalla piattaforma “Omio”, che ha tracciato un confronto tra i prezzi medi al dettaglio di una pallina di gelato in 75 spiagge di 20 dei Paesi turistici più gettonati. «Se il gelato a Tropea risulta tra i più costosi d’Europa – aveva reso noto Macrì – significa che è anche uno dei gelati più buoni, per qualità delle materie prime e della preparazione artigianale delle nostre gelaterie. La qualità si paga sempre, e Tropea continua a non voler essere una destinazione per tutti i target, per i tutti i gusti e per tutte le tasche».
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