Che si lavori tanto per mantenere Tropea all’altezza delle aspettative è fuor di dubbio. Ma talvolta a remare contro sono gli stessi operatori economici. Va bene che abbiano stabilito l’aumento dei prezzi, ma rifiutare l’utilizzo dei servizi igienici agli avventori e, addirittura, ad una donna all’ottavo mese di gravidanza, dopo aver per giunta consumato… ha dell’incredibile. A denunciare la vicenda sui social è il genitore della donna. Ma lo sfogo non lascia indifferente il sindaco Giovanni Macrì che, da un lato, bacchetta il proprietario del bar menzionato nello sfogo (e di riflesso “avvisa” gli operatori del settore) e, dall’altro, si scusa per l’accaduto e anzi invita personalmente la donna ed il suo bambino a volergli fare visita.
Ma andiamo con ordine: il genitore (che è uno stimato medico) contento delle aspirazioni dell’esecutivo di voler fare assurgere Tropea a destinazione elitaria, lamenta la qualità dei servizi, almeno rispetto alla vicissitudine della figlia, incappata nel rifiuto di usufruire della toilette (prima perché “chiusa” e poi “guasta”): «Possibile - chiede - che un pubblico esercizio possa rimanere aperto senza servizi igienici efficienti o non disponibili, o peggio ancora negarne l’uso ad una donna incinta se non dopo la cortese quanto scontata consumazione?». Auspica dunque che Macrì possa elevare Tropea ma anche «il senso civico, l’accoglienza e la cortesia di coloro che la rappresentano». Perentorio il sindaco: «Il bar andrebbe certamente chiuso seduta stante. Voglio però evidenziare che il 99% degli esercenti pubblici di Tropea non si sarebbe mai sognato di negare, a nessuno men che mai ad una donna in stato di gravidanza, l’uso dei servizi igienici. Inoltre l’esecutivo è oltremodo attento alle esigenze di donne in attesa e giovani mamme, tanto da aver, proprio recentemente, istituito i parcheggi rosa».
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