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Ospedale Jazzolino di Vibo, pronto soccorso in affanno: i medici cubani finora solo in... foto

La struttura fa i conti con le criticità di sempre che in estate si acuiscono

Annunciati in grande stile, con tanto di foto di gruppo di fronte ai cancelli dello Iazzolino, e accompagnati dalla significativa presenza istituzionale tra dirigenti sanitari e rappresentanti politici del territorio, lo scorso 13 agosto ben nove medici cubani sono finalmente approdati nella provincia vibonese. Per loro sono state previste tre destinazioni: Vibo Valentia, Serra San Bruno e Tropea. Data di inizio della loro attività, il 16 agosto.
L’obiettivo dichiarato, altrettanto chiaro: «Fare in modo che in un momento delicato si riesca ad implementare l’attività degli ospedali del Vibonese, mediante quello che rappresenta a tutti gli effetti un vero e proprio valore aggiunto. La difficile situazione dei presidi territoriali, Jazzolino in primis, d’altronde, è sotto gli occhi di tutti: mancano medici ovunque, i reparti soffrono ed in alcuni casi chiudono, il Pronto soccorso, specie nel periodo estivo è ingestibile nonostante lo sforzo encomiabile del personale». Evidentemente, però, qualcosa non è andato secondo i piani.
Per esempio, al Pronto Soccorso del nosocomio vibonese, ben tre professionisti d’oltre oceano avrebbero dovuto prendere servizio, così da incidere «in maniera rapida e significativa sul miglioramento dei servizi sanitari erogati all’utenza». Ma stando a quanto si è potuto apprendere, nessuno almeno fino mercoledì – e almeno non nel Pronto soccorso – ha ancora potuto vedere i tre medici svolgere il proprio lavoro nel centro più nevralgico dell’ospedale del capoluogo.

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