È una drammatica storia di violenze fisiche e indicibili vessazioni psicologiche quella portata alla luce dal lavoro investigativo di Carabinieri e Procura della Repubblica. In carcere è finito un 38enne catanzarese accusato di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Secondo l'accusa l'indagato avrebbe maltrattato la compagna «vessandola psicologicamente mediante ossessive accuse di tradimenti; isolandola dalla famiglia di origine danneggiando anche i telefoni cellulari; minacciandola con espressioni del tipo: quando arrivo a casa ti scuoio come una capra». L'ultimo gravissimo episodio risale a poche settimane fa quando la donna è stata presa a calci e pugni che le hanno provocato ferite poi refertate dai medici dell'ospedale.
La donna, stando a quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata così soggiogata dal compagno da presentare denunce contro altre persone. La coppia era infatti finita all'attenzione delle forze dell'ordine perché la donna aveva presentato in Procura una denuncia per violenza sessuale. In particolare aveva raccontato di essere stata abusata da due giovani fratelli minorenni. La ricostruzione dei fatti contenuta nella querela però non aveva convinto gli investigatori. Innanzitutto la violenza sarebbe avvenuta nella casa dove stava dormendo il compagno, inoltre uno dei presunti stupratori quella stessa sera era stato visto da diversi testimoni in tutt'altro luogo. Infine il racconto era pressoché sovrapponibile a un'altra querela che la donna aveva sporto sempre nei confronti dei due fratelli. A sciogliere i dubbi degli inquirenti è stata poi la denuncia presentata da una parente della donna. . Ai carabinieri ha raccontato di essere a conoscenza delle violenze che avvenivano nella coppia. In particolare, ha spiegato che l'uomo era ossessionato dall'idea che la compagna lo tradisse, l'accusava di tradimenti continui.
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