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'Ndrangheta a Vibo, la maxi operazione "Maestrale-Carthago": 81 arresti in tutta Italia. Coinvolti avvocati ed ex politici TUTTI I NOMI

Tra gli arrestati, oltre a figure apicali della ‘ndrangheta vibonese come Salvatore Morelli (già detenuto), finisce in carcere l’avvocato Francesco Sabatino. Ai domiciliari l’avvocata Azzurra Pelaggi (già coinvolta nella prima operazione Maestrale) e Cesare Pasqua, ex dirigente medico dell'Asp di Vibo. Sono 170 gli indagati

Sono stati oltre 600 i militari hanno eseguito su tutto il territorio nazionale una misura cautelare nei confronti di 84 soggetti, tra i quali avvocati ed ex politici (29 in carcere, 52 ai domiciliari e 3 con obbligo di presentazione alla P.G.). Vanno ad aggiungersi ai 61 fermati lo scorso 10 maggio in esecuzione di decreto emesso dalla DDA di Catanzaro, mentre sono 170 gli indagati complessivi nell’indagine.

Le accuse

Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, scambio elettorale politico mafioso, violazione della normativa sulle armi, traffico di stupefacenti, corruzione, estorsione, ricettazione, turbata libertà di incanti, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e altri reati, tutti aggravati dal “metodo mafioso”.

I nomi "illustri"

Tra gli arrestati, oltre a figure apicali della ‘Ndrangheta vibonese come Salvatore Morelli (già detenuto) finisce in carcere l’avvocato Francesco Sabatino (già candidato a sindaco di Vibo alle elezioni comunali del 2015). Ai domiciliari l’avvocata Azzurra Pelaggi (già coinvolta nella prima operazione Maestrale); Cesare Pasqua, ex dirigente medico dell'Asp di Vibo e Andrea Niglia, ex sindaco del Comune di Briatico ed ex presidente della Provincia di Vibo. Molti dei nomi coinvolti nel blitz di oggi figuravano anche nell’elenco degli indagati della Maestrale 1 di qualche mese fa. L’attività, convenzionalmente denominata “Maestrale-Carthago”, costituisce infatti la naturale prosecuzione della prima tranche dell’operazione, eseguita lo scorso 10 maggio, che ha consentito di disarticolare i sodalizi di ‘ndrangheta di Mileto e Zungri, con le ‘ndrine di Briatico e Cessaniti, andando a colpire inoltre le strutture di “comando e controllo” e l’“ala militare e imprenditoriale” delle rispettive organizzazioni, i cui esponenti erano già detenuti per altra causa e per questo non colpiti dal provvedimento di fermo.

Tutti i nomi

In carcere:

Giuseppe Antonio Accorinti detto Peppone alias "Scimusca" (Zungri, 27.03;1959);
Salvatore Ascone (Limbadi, 11.09.1966);
Francesco Barbieri (Cessaniti, 21.02.1965);
Giuseppe Barbieri (Tropea, 22.04.1992);
Michelangelo Barbieri (Vibo Valentia, 8.10.1993);
Fortunato Bartone (Mileto, 13.12.1973);
Pietro Giuseppe Bellocco (Gioia tauro, 4.8.1983);
Domenico Cicchello (Vibo Valentia, 5.12.1972);
Nicola Fusca (Vibo Valentia, 13.3.1972);
Ottavio Galati (Mileto, 21.01.1968);
Salvatore Galati (Mileto, 25.11.1955);
Domenico Iannello (Vibo Valentia, 29.4.1977);
Luigi Mancuso (Limbadi, 16.3.1954);
Clemente Mazzeo (Vibo Valentia, 10.3.1968);
Michele Silvano Mazzeo (Seregno, 8.2.1971);
Giuseppe Mazzitelli (Tropea, 15.4.1990);
Emanuele Melluso (Tropea, 5.7.1985);
Simone Melluso (Tropea, 5.7.85);
Salvatore Palmieri (Mileto, 19.3.1976);
Pasquale Pititto (Mileto, 31.12.1968);
Salvatore Pititto (Mileto, 2.12.1968);
Domenico Polito (Desio, 20.2.1974);
Antonio Prostamo (Vibo Valentia, 27.3.1989);
Francesco Prostamo (Vibo Valentia, 8.5.1985);
Giuseppe Prostamo alias "Ciopane" (Mileto, 12.4.1985);
Giuseppe Prostamo alias "Giubba" (Vibo Valentia, 3.11.1989);
Nazareno Prostamo (Mileto, 31.5.1961);
Francesco Sabatino (Polistena, 25.3.1979);
Rocco Tavella (Vibo Valentia, 17.5.1984).

Ai domiciliari:

Ambrogio Accorinti (Zungri, 29.4.1963);
Rocco Anello (Filadelfia, 3.2.1961);
Tommaso Anello (Francavilla Angitola, 28.5.1964);
Onofrio Barbieri (Vibo Valentia, 10.1.1980);
Francesco Barone (Vibo Valentia, 25,10.1973);
Domenico Bonavota (Vibo Valentia, 1.6.1979);
Filippina Carà (Vibo Valentia, 12.12.1989);
Giuseppe Carà (Dasà, 26.10.1962);
Piero Castagna (Vibo Valentia, 5.10.1978);
Nazareno Cichello (Vibo Valentia, 21.4.1960);
Domenico Cordì (Taurianova, 27.6.1972);
Raffaele Corigliano (Mileto, 8.11.1967);
Raffaele Corigliano (Vibo Valentia, 3.4.2000);
Vincenzo Crudo (Vibo Valentia, 9.2.1992);
Giuseppe D'Andrea (Tropea, 17.9.1977);
Maria Vittoria Errigo (Serra San Bruno, 7.12.1954);
Angelo Familiari (Messina, 4.11.1964);
Antonino Fiorillo (Vibo Valentia, 18.9.1974);
Claudio Fiumara(Francavilla Angitola, 27.2.1966);
Massimo Fortuna (Vibo Valentia, 22.10.1976);
Carlo Gioffrè (Rosarno, 7.5.1965);
Antonio Grillo (San Calogero, 25.9.1970);
Antonino La Bella (Vibo Valentia, 22.9.1980);
Rosario La Rocca (Vibo valentia, 21.12.1974);
Pasquale La Rosa (Tropea, 14.3.1965);
Giuseppe Mangone alias "Pinu u barberi" (13.2.1955);
Damiano Marrella (Vibo Valentia, 7.10.1976);
Francesco Massara (Mileto, 11.08.1957);
Fausto Melluso (Vibo Valentia, 5.6.1973);
Sandro Melluso (Vibo Valentia, 16.2.1977);
Salvatore Morelli alias "L'americano" (Vibo Valentia, 13.10.1983);
Andrea Niglia (Tropea, 22.7.1976);
Gregorio Niglia alias "Lollo" (Tropea, 8.4.1983);
Cesare Pasqua (Nicotera, 11.11.1948);
Joan azzurra Pelaggi (L'Aquila, 21.4.1977);
Maria Rosa Pesce (Rosarno, 25.8.1953);
Gaetano Pochiero (Melicucco, 29.10.1964);
Fortunato Pontoriero (San Calogero, 19.4.1949);
Giusepppe Preiti detto Pino (Vibo Valentia, 18.1.1975);
Nicola Preiti detto Cola (San Calogero, 31.12.1968);
Antonio Prenesti detto Totò alias "Yo Yò - Mussu stortu" (Nicotera, 20.9.1966);
Antonio Domenico Prestia (Tropea, 15.4.1999);
Antonio Gaetano Prestia detto Tonino (Mileto, 26.12.1964);
Giuseppe Prostamoalias "U russuni - U biondo" (Vibo Valentia, 5.8.1970);
Savatore Prostamo alias "U Sasizzu" (Briatico, 6.5.1960);
Ettore Romagnoli (Roma, 3.9.1957);
Marco Startari (Vibo Valentia, 17.8.1989);
Antonio Tripodi (Vibo Valentia, 29.9.1973);
Mattia Giovanni Tripodi (Tropea 14.10.1996);
Leopoldo Giulio Valente (Vibo Valentia, 9.1.1979);
Giorgio Vurro (Pizzo, 21.11.1956);
Giovanni Zuliani (Vibo Valentia, 1.4.1996).

Obbligo di presentazione:

Maria Carmela Ciconte (Sorianello, 31.12.19699);
Giulio Solano (Vibo Valentia 24.11.1999);
Santo Vincenzo Varone (Torino, 26.3.1990).

Estorsioni e minacce, nel mirino turismo ed edilizia

Le indagini, in particolare, hanno consentito di ricostruire le dinamiche, i collegamenti e gli interessi imprenditoriali delle consorterie mafiose nella provincia vibonese, particolarmente attive nel settore estorsioni, attraverso intimidazioni e danneggiamenti ai danni di aziende edili, imprese ed esercizi commerciali operanti nel settore turistico - alberghiero della cd. “Costa dei Dei” e dei trasporti marittimi per le isole Eolie.

Il legami tra 'ndrangheta e politica

Le investigazioni hanno messo in evidenzia le cointeressenze, gli accordi corruttivi e i forti legami della criminalità organizzata con esponenti del mondo politico e della pubblica amministrazione, evidenziando, tra l’altro, il completo asservimento dell’ASP di Vibo Valentia alle consorterie mafiose di Mileto, Limbadi e Vibo Valentia, grazie anche a funzionari e dirigenti medici compiacenti, per ipotesi corruttive e scambio elettorale politico mafioso (alcuni medici dell’ASP, alcuni dei quali non più in servizio, sono stati colpiti dal provvedimento) e forti infiltrazioni della Criminalità organizzata nel comune di Zungri e di Briatico per favorire persone compiacenti nell’assegnazione di posti messi a concorso.

Questione migranti: il ruolo degli avvocati

Sono state inoltre ricostruite le condotte di alcuni avvocati, ritenute integranti ipotesi di reato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche nel settore dell’accoglienza dei migranti e per concorso esterno in associazione mafiosa con numerose strutture mafiose della provincia.

Il ruolo di Ascone, luce sull'omicidio Chindamo

Inoltre, con il supporto del Reparto Crimini Violenti del ROS e grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, è stato possibile far luce sull’omicidio di Maria Chindamo, uccisa a Limbadi il 6 maggio 2016. Vengono contestati a un indagato, Salvatore Ascone ( il cui nome era già uscito fuori dal racconto di alcuni pentiti) una serie di delitti tra i quali la partecipazione all’associazione mafiosa riconducibile alla cosca Mancuso, reati in materia di armi e stupefacenti, diverse estorsioni per l’accaparramento di fondi agricoli, nonché l’omicidio, in concorso con altri due soggetti (di cui uno deceduto e uno all’epoca dei fatti minorenne) di Maria Chindamo. L'assassinio fu commesso a seguito del suicidio del marito, Vincenzo Puntoriero (avvenuto l'anno precedente, in data 8 maggio 2015), per punire la donna a seguito della recente relazione sentimentale istaurata con un altro uomo e venuta alla luce con la prima uscita pubblica della coppia appena due giorni prima dell'omicidio, oltre che per l’interesse all’ accaparramento del terreno su cui insiste l’azienda agricola divenuta nel frattempo di proprietà esclusiva della Chindamo e dei figli minori.

Il sistema manomesso e la distruzione del cadavere

In particolare, l’indagato già tratto in arresto nel mese di maggio per il reato di associazione di stampo mafioso, è stato attinto dall’ordinanza eseguita in data odierna per avere dato un contributo causale significativo alla consumazione del fatto omicidiario, attraverso la manomissione del sistema di videosorveglianza della propria abitazione di campagna limitrofa al luogo del delitto, di fatto agevolando gli autori materiali del sequestro e dell’omicidio della donna, nonché per avere distrutto il cadavere della donna il cui corpo, sulla scorta della ricostruzione fornita dai collaboratori di giustizia, veniva dato in pasto ai maiali e i cui resti ossei venivano triturati con la fresa di un trattore.

Il delitto Corigliano a Mileto, vendetta per Mesiano

Nel provvedimento viene contestato a 4 indagati l’omicidio di Corigliano Angelo Antonio, commesso in Mileto il 19 agosto 2013, il cui movente è riconducibile ad una rappresaglia per vendicare l’omicidio di Mesiano Giuseppe, elemento di spicco della locale di Mileto perpetrato nello stesso centro il 17 luglio 2013.

Il bunker, le armi, il denaro

Nel corso dell’attività i militari operanti, oltre ad avere individuato un bunker in Briatico, utilizzato quale nascondiglio per sottrarsi alle operazioni di ricerca e cattura condotte dalle forze di polizia. hanno anche rinvenuto e sequestrato un fucile, 47 kalashnikov, un revolver, oltre a 350 munizioni di vario calibro e la somma di 86.500 euro in contanti.

L'operazione-  coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro guidata dal Procuratore Nicola Gratteri - è stata condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia con il supporto del Reparto Crimini Violenti del ROS e di oltre 600 uomini della Legione Calabria e dei comandi territorialmente competenti, dei Carabinieri “Cacciatori” di Calabria, del Nucleo Cinofili e dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia.

 

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