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Isola Capo Rizzuto, emoticon e stickers su whatsapp per pubblicizzare la droga: scarcerato Paolo Gualtieri

Dal carcere all'obbligo di dimora. Il gip del Tribunale di Crotone, Massimo Forciniti, ha disposto una misura cautelare più attenuata per Paolo Gualtieri, il 21enne di Isola Capo Rizzuto che lunedì è stato arrestato, insieme ad altre cinque persone, nell'ambito dell'operazione "Libertà bis" coordinata dalla Procura di Crotone. Gualtieri, che deve rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ha ammesso le sue responsabilità davanti al giudice per le indagini preliminari. Il quale, al termine dell'interrogatorio, ha accolto l'istanza dell'avvocato Luigi Villirilli, difensore di Gualtieri, di applicare un provvedimento restrittivo più leggero nei confronti del suo assistito.

Le indagini, condotte dai carabinieri, avrebbero fatto luce un presunto giro di spaccio di cocaina e marijuana che – tra il 2021 e 2022 - sarebbe stato portato avanti ad Isola Capo Rizzuto. Gli indagati, come accertato dagli inquirenti, erano soliti utilizzare parole in codice - «minuti», «pizze» e «funghi» - quando dovevano parlare di droga al telefono. Mentre venivano usate le emoticon con foglie di marijuana e sticker con immagini di vassoi pieni di strisce di cocaina per informare via WhatsApp i clienti del tipo di stupefacenti a disposizione. L'inchiesta è una prosecuzione del blitz "Libertà" che, scattato lo scorso 21 giugno con cinque arresti eseguiti dai militari dell'Arma, ha smantellato l'ipotizzata rete di pusher che - tra aprile e giugno 2022 - avrebbe operato vicino all'istituto scolastico di Isola Capo Rizzuto, "Karol Wojtyla", ma anche a pochi passi della Caserma dei carabinieri e della chiesa.

L'attività investigativa - che ha fatto registrare 150 episodi di cessioni di droga – è iniziata con l'arresto di Agostino Migale che il 15 gennaio 2022 venne beccato con della marijuana. Dalle verifiche eseguite sul suo cellulare emersero i dettagli dell'attività di spaccio. Inoltre, col successivo sequestro del telefono di Francesco Salerno, gli investigatori ricostruirono il «traffico» di cocaina che ci sarebbe stato lungo l'asse Crotone-Isola Capo Rizzuto. Da qui la definizione del gip di «supermercato della droga» data alla piazza di spaccio, che a sua volta si era dotata di «accortezze» per aggirare i controlli delle forze dell'ordine.

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