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Catanzaro, débâcle del commercio nel centro storico

La chiusura di “Bertucci” su corso Mazzini, pure annunciata, segna un’ennesima caduta nel panorama economico del capoluogo

Ancora fino a poco più di vent’anni fa erano tanti i negozi del centro di Catanzaro che attiravano clienti non solo dai vari quartieri della città ma anche dall’intera provincia. Era prassi che il sabato pomeriggio le famiglie partissero dalla fascia ionica o dall’entroterra per “salire” a fare shopping nel capoluogo di regione: su corso Mazzini trovavano le migliori marche di abbigliamento e calzature, i vestiti più alla moda. Le storiche sedi di Upim e Standa offrivano poi quello spaccato di città che i calabresi cercavano, attirati dai modelli conosciuti tramite la televisione o i viaggi nei grandi centri.
Catanzaro anche in questo svolgeva appieno la funzione di capoluogo di regione, un polo attrattore adatto a tutti. Oggi anche su questo fronte la città è chiamata a recuperare terreno. La chiusura di un’attività storica come “Bertucci”, su corso Mazzini, per quanto annunciata da qualche mese, segna un pesante impoverimento dell’offerta complessiva; una nuova scure che si abbatte sul commercio del centro storico e, a seguire, del capoluogo. Per anni è stato un luogo quasi identitario, simbolo di modernità con la sua scala mobile che negli anni ’80 non era così diffusa all’interno dei negozi; non lo è neanche oggi, salvo che nei grandi centri commerciali.

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