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A Vibo c’è crisi? Salta la festa del Rosario, il priore: “Spese eccessive”. I fedeli non ci stanno e scatta la petizione

Malumori in città per la decisione dell’Arciconfraternita di depennare il programma civile dalle tradizionali celebrazioni

Solo funzioni religiose, niente programma civile in occasione della festa del Rosario: in città monta la polemica. La mancanza dei consueti intrattenimenti popolari che contornavano i momenti spirituali ha scatenato il malumore dei vibonesi, che da giorni non parlano d’altro. È stata persino indetta su “change.org” la petizione civica “Salvate la festa del Rosario”, divulgata sui social. «Un momento popolare vivo e attivo come la festa del Rosario di Vibo Valentia, per scelte non note, è stato di fatto cancellato – è scritto nell’istanza civica –. Una vera offesa alla città».
Insomma, i cittadini non stanno andando per il sottile, anche perché speravano che dopo gli anni di restrizione causa pandemia, quest’anno si ritornasse a vivere la festa in tutte le sue sfaccettature, anche quelle ludiche. Non intendono, infatti, perdere un’occasione di socialità, di spensieratezza, di vita per Vibo. Non stanno mancando le proposte. Molti cittadini consigliano di rivolgersi a qualche giovane gruppo locale: «A Vibo ve ne sono di bravissimi e la spesa sarebbe contenuta».
Non si chiede niente di eccezionale, dunque, solo qualche piccolo spettacolo per ricreare quella preziosa atmosfera di aggregazione. Ma ormai c’è poco da fare, anche perché il tempo stringe: il Settenario inizierà domani e la giornata clou della festa sarà il 1 ottobre.
Ma come mai non è previsto nessun intrattenimento? Come spiegato da Giuseppe Mirabello, priore dell’Arciconfraternita del Santissimo Rosario che organizza i festeggiamenti, i motivi sono di natura economica. «Le casse del sodalizio e della chiesa versano in condizioni tutt’altro che rosee – ha affermato Mirabello –: se i cittadini non collaborano, non possono pretendere festeggiamenti civili. Inoltre, la chiesa necessita di importanti interventi di ristrutturazione, al fine di preservare l’edificio e i tesori che custodisce: questi lavori richiedono significative risorse».
E ancora: «Conosciamo tutti, purtroppo, il periodo di crisi economica che si sta vivendo. Chi si sente di spendere soldi in spettacoli sapendo, magari, che nelle case la gente è in condizioni di indigenza e ha difficoltà a portare il pane sulla tavola?». Mirabello ha concluso invitando i fedeli a partecipare alle funzioni religiose in programma, rinnovando la devozione alla Vergine del Rosario. Il rappresentante del sodalizio, dunque, è fermo sulle sue posizioni... E il dibattito è accesissimo.

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