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La 'ndrangheta tra Crotone e Catanzaro, Gratteri: "L'ombra delle cosche sul comune di Cerva e sulle elezioni del 2017"

Il procacciamento di voti per alcuni degli indagati - all’epoca candidati ed eletti in quella tornata, poi riconfermati nelle consultazioni del 2022 - avveniva in cambio della promessa di denaro e di una percentuale sugli appalti pubblici.

La 'ndrangheta anche nei piccoli comuni cerniera tra Crotone e Catanzaro. Come Cerva, dove è stato scoperto uno scambio elettorale politico – mafioso sotto l’influenza del gruppo criminale di Cerva sull' amministrazione comunale in occasione delle elezioni del 2017.

Il procacciamento di voti per alcuni degli indagati - all’epoca candidati ed eletti in quella tornata, poi riconfermati nelle consultazioni del 2022 - avveniva in cambio della promessa di denaro e di una percentuale sugli appalti pubblici. Da qui anche l'imputazione per voto di scambio. Ai domiciliari sono finiti il sindaco di Cerva Fabrizio Rizzuti, l’assessore Raffaele Scalzi e il consigliere comunale di maggioranza Raffaele Borelli.

Il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla

Il colonnello Giuseppe Mazzullo, comandante provinciale dei carabinieri

Gratteri: "Dove non si va si pensa sempre che ci sia un'isola felice. Dal 2015 stiamo lavorando sui comuni cerniera tra le province di Catanzaro e Crotone e abbiamo visto un'effervescenza mafiosa in questi territori. Intanto una serie di omicidi, uno dei quali lo abbiamo scoperto nel 2015, quello del macellaio Rosso. Abbiamo arrestato 52 presunti innocenti in tutta Italia e anche in questo caso abbiamo fatto delle contestazioni per voto di scambio e l'infiltrazione della 'ndrangheta nell'amministrazione comunale di Cerva".

Capomolla: "Un'organizzazione criminale radicata nei comuni di Petronà e di Cerva con un'influenza criminale di altre organizzazioni criminali oggetto di misure cautelari nel corso del tempo e con sentenze passate in giudicato nelle aree di Cutro e Isola Capo Rizzuto. Sono delle aree interne che nel corso degli anni sono state interessate da varie vicende delittuose. Esercitavano un controllo asfissiante sul territorio con estorsioni ai commercianti. Ma poi c'è stata una contaminazione tra gli esponenti della criminalità organizzata e gli ambiti istituzionali locali".

Mazzullo: "Abbiamo ricostruito un filo di arianna. L'intuizione investigativa dell'arma ha consentito di ricostruire la storia criminale dei comuni della pre-Sila catanzarese".

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