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Vibo: anno scolastico nuovo, vecchi problemi. Sui banchi per gli studenti niente... libri

Come in passato disagi nelle scuole primarie: il Comune in ritardo con la consegna. Criticità nella stampa e nell’appalto: l’elenco dei presidi fatto a giugno

Comune di Vibo Valentia

Ormai da qualche anno, con la ripresa della scuola, si ripropone il problema della mancanza dei libri di testo, nonostante i dirigenti scolastici mandino al Comune la nota entro giugno. A risentirne maggiormente sono gli alunni della Scuola primaria. «I presidi – rilevano alcune mamme – hanno agito per tempo proprio per evitare che anche quest’anno ci fossero ritardi». In realtà la consegna non è ancora stata effettuata. Si tratta di testi che, una volta scelti dagli insegnanti con l’adozione, vengono stampati e distribuiti. Sono gratuiti ed a carico del Comune. Non c’è usato, pertanto non si capisce la ragione del ritardo.

C’è chi parla di problemi editoriali, chi invece di ritardi legati all’espletamento delle procedure per la gara d’appalto, che in genere viene aggiudicata da una cartolibreria del territorio. «Tante volte – commenta Gianluca Rubino del comitato “Cittadini responsabili” – non dipende né dai presidi, né dalle scuole, ma credo che siano le case editrici ad attraversare un periodo di crisi, sia nella stampa che nelle consegne. Poi ci sta anche la disorganizzazione degli Enti comunali che con i loro assessori al ramo stanno deficitando quella che è la distribuzione dei libri di testo. Purtroppo in queste decisioni ogni cittadino conta poco. Più che sottolineare le difficoltà – conclude – non possiamo fare nulla».
Capita, infatti, che la rete distributiva degli editori blocchi le attività di consegna per tre settimane nel periodo estivo. Si tratta di una “comfort zone” che la categoria può permettersi per il semplice fatto che la vendita è già stata fatta sulla carta dalle scuole che hanno deciso con anticipo quale testo adottare. Di diritti e garanzie per i ragazzi parla invece Francesca Guzzo del Comitato “Osservatorio civico città attiva”. «Ai bambini – rileva – dovrebbe essere garantito il facile accesso all’istruzione, specialmente nella scuola dell’obbligo. Perciò la situazione che si crea puntualmente tutti gli anni – prosegue – è paradossale. Purtroppo le necessità dei nostri piccoli restano incredibilmente tra le ultime questioni da valutare».

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