Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

'Ndrangheta, inchiesta Karpanthos. Petronà comunità sotto scacco dei clan

Ricostruito il ruolo di Giuseppe Rocca che tentava di usare la sua influenza per fare assumere Edoardo Carpino dalla ditta che avrebbe svolto i lavori all’isola ecologica

Era un controllo asfissiante quello che le cosche della Presila, i Carpino e i cosiddetti Cervesi, erano in grado di esercitare sul territorio, grazie alla capacità di incutere timore con la loro sola presenza. Nelle pagine dell’ordinanza dell’operazione Karpanthos, scattata all’alba di venerdì scorso, e che ha portato in carcere 38 persone, 6 ai domiciliari e 8 all’obbligo di presentazione alla Pg, emergono una serie di episodi da cui si evince la pervasività delle cosche nella vita della comunità.

Uno di questi riguarda uno degli esponenti di spicco del gruppo criminale dei Carpino, Giuseppe Rocca, 61 anni, nato a Lecco, ma residente a Petronà. Nel tratteggiare il profilo criminale dell’indagato, il gip riporta le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Danny Esposito, il quale nel 2003, nel riferire della sanguinosa faida fra i Carpino e i Bubbo, rivelò che l’omicidio di Eugenio Gentile, affiliato ai Bubbo, sarebbe stato commesso, fra gli altri, anche da Giuseppe Rocca. Il pentito Santo Mirarchi riferì di aver conosciuto personalmente Rocca, assieme al quale avrebbe condotto una serie di attività illecite, dal traffico di droga, alle intimidazioni, alla riscossione dei proventi delle estorsioni commesse sul territorio. Non solo, il gip fa riferimento anche a una serie di conversazioni captate dagli inquirenti, da cui emerge la caratura criminale dell’indagato e i suoi tentativi di usare la sua “influenza” per fare assumere Edoardo Carpino, 32 anni, (figlio della sua compagna Nicolina Cavarretta, entrambi indagati) dalla ditta che avrebbe svolto i lavori nell’isola ecologica del Comune di Petronà. Nel luglio 2020, Rocca diceva alla compagna che quel posto di lavoro poteva essere occupato proprio dal figlio, aggiungendo di averne parlato con Mico “Capezza”, ovvero Domenico Caligiuri, 51 anni, vicesindaco del Comune di Petronà, non indagato.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

Caricamento commenti

Commenta la notizia