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Centro storico di Catanzaro, dopo i fallimenti si cerca la strada verso il rilancio

Il flop del trasferimento delle Facoltà spinge a nuove riflessioni

La decisione dell’Università della Calabria di far svolgere i corsi di Scienze infermieristiche all’interno del Complesso monumentale San Domenico, ai piedi del centro storico di Cosenza, ricorda il percorso intrapreso da Catanzaro negli anni passati. Con una sostanziale differenza, però: sui Tre Colli non si trasferirono, assieme agli studenti, anche servizi e uffici universitari, rimasti nel quartiere Germaneto. A supporto non furono strutturati neanche i servizi accessori e i trasporti dedicati, lasciando isolati gli iscritti a Sociologia quasi fossero un corpo estraneo rispetto al resto dell’Ateneo. Stessa sorte per i corsi di Alta formazione a cui fu affidata una parte sostanziale del prestigioso Complesso monumentale San Giovanni limitandone la funzione di contenitore e attrattore culturale senza, però, che in cambio la città ne ottenesse alcun vantaggio in termini di ripopolamento del centro storico. Insomma, quello che doveva essere il pilastro delle politiche per il ripopolamento del centro, a dieci anni dal suo avvio, può definirsi un fallimento. E che altrettanto fallimentari siano state anche tutte le altre (mezze) scelte seguite per rivitalizzare il centro città è un dato oggettivo, che ha riflessi sull’odierna offerta commerciale e culturale dell’area.

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