Sono scesi in piazza gli studenti del liceo classico “Galluppi” per protestare contro la volontà manifestata dall’amministrazione provinciale di accorpare lo storico istituto superiore con il liceo artistico, delle Scienze umane e Linguistico “De Nobili” e con il Convitto nazionale “Galluppi”.
Lo hanno fatto nella mattinata di ieri, per testimoniare attraverso slogan e manifesti il proprio dissenso a un provvedimento ritenuto iniquo e vessatorio. Al loro fianco, i docenti, concordi con i ragazzi nel ritenere ingiusta e poco efficiente la scelta della Provincia di Catanzaro di dare vita ad un maxi-istituto che conterebbe circa 2.200 studenti. Il solo liceo classico ne conta circa 650, fino a dieci anni fa erano quasi il doppio.
La decisione, sulla quale ancora non c’è ufficialità, prende le mosse dalla definizione, da parte della Regione Calabria, del piano sul dimensionamento scolastico. A pagare il prezzo maggiore sono le scuole dei grandi centri urbani. Catanzaro e Lamezia Terme su tutti, nella provincia del capoluogo di regione, dove le scelte dell’Ente intermedio prevedono che nelle due città avvengano 12 dei 14 accorpamenti di tutta la provincia. Da qui la protesta per un provvedimento ritenuto tutt’altro che equo e rispettoso della tradizione delle scuole interessate.
«Accorpamento sì, ma con criterio», recita uno dei cartelli sventolati dagli studenti, a voler sottolineare come la protesta sia legata soprattutto all’elevato numero di studenti che un solo dirigente scolastico sarà chiamato a gestire: «Sarà praticamente impossibile», chiosano i docenti mentre gli studenti continuano a urlare slogan alle finestre della Provincia.
Dietro i vetri, però, non c’è il presidente Amedeo Mormile. A ricevere la delegazione di docenti ci sono quindi il suo vice, Francesco Fragomele, e il consigliere Paolo Mattia: «Sono linee guida dettate dalla Regione. Inevitabile che l'accorpamento tocchi più scuole. Nulla è definitivo ancora e per questo cerchiamo di mantenere l'offerta formativa. Cerchiamo di salvaguardare la formazione degli alunni per evitare le soppressioni», farà sapere più tardi Fragomele.
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