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Catanzaro, dimensionamento scolastico: il "sì" della politica

Il piano di riorganizzazione delle scuole passa senza patemi in Consiglio provinciale ma restano i malumori degli istituti

È stato messo in discussione nelle piazze ma non nell’aula consiliare. Il piano del dimensionamento scolastico passa senza alcun problema al doppio vaglio dell’assemblea dei sindaci (consultiva) e del Consiglio provinciale. Poche le voci della politica che hanno scelto il dissenso. Un dato che emerge dai numeri assembleari: 36 sindaci hanno votato a favore, tre contro (Catanzaro, Petronà e Sorbo San Basile) e uno si è astenuto (Pentone). L’assise di Palazzo di Vetro guidata dal presidente Amedeo Mormile ha invece dato il via libera all’unanimità dei presenti, non ha partecipato al voto Sergio Costanzo che ha sottolineato la sua contrarietà e lasciato addirittura il ruolo di capogruppo di Noi per la Provincia e la maggioranza stessa, annunciando il suo collocamento nel misto, all’opposizione.

I pareri

Il piano è andato in prima battuta al vaglio dei sindaci che non hanno mancato di esprimere il proprio sostegno, per la maggior parte, pur senza sottolineare potenziali criticità. Nicola Fiorita ha bocciato il mega accorpamento che coinvolge Liceo classico “Galluppi”, Convitto nazionale “Galluppi” e Istituto superiore “De Nobili”: «Una soluzione incomprensibile, è evidente la mancanza di concertazione formale che ci avrebbe consentito di esprimere le nostre idee». Ha quindi portato la posizione del Consiglio comunale con la richiesta di ritirare il piano: «Meglio niente che male». Di tutt’altro avviso il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, che ha invitato al realismo: «Ogni regione piange e la Calabria perde 79 autonomie, la provincia di Catanzaro 14 e le due città principali pagano il tributo più pesante. Ma – ha spiegato – il taglio delle autonomie è uno dei target per avere le risorse del Pnrr, un’occasione storica per il nostro territorio». Un invito al dialogo è arrivato dalla sindaca Laura Moschella (Gimigliano) che ha ricordato come negli ultimi dieci anni «quando sono state toccate le aree interne nessuno ha fiatato. E oggi ci troviamo a dover percorrere 30 km di strade di montagna per raggiungere la nostra dirigenza. Se il piano va rivisto, allora va fatto con equità». Il piano non sarà rivisto e l’assise provinciale ne ribadirà i contenuti «per evitare ulteriori chiusure» dirà Domenico Donato (sindaco di Chiaravalle e consigliere provinciale).

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