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Scuole di Lamezia sul piede di guerra: pronta una nuova manifestazione contro i tagli

L’Opis: «La logica dei tagli va contro la povertà educativa». La Manzoni-Augruso: «Scelte fatte solo su parametri politici»

Continuano le polemiche contro il Dimensionamento scolastico, approvato alla Provincia lunedì, che sta causando un vero terremoto nell’assetto scolastico cittadino, e contro il quale pare si stia organizzando una nuova protesta il prossimo venerdì. Forti preoccupazioni sono state espresse anche dall’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica “Antonio Saffioti”, asserendo che «non si può rispondere alla povertà educativa con la logica dei tagli». Più nello specifico, il piano «rappresenta il segno evidente di una cultura che non intende porre in essere le condizioni ottimali per far crescere in conoscenza, responsabilità, consapevolezza e libertà le nuove generazioni, ma piuttosto continuare a farle restare in situazioni di dipendenza e marginalità. Rispondere alla diffusa povertà educativa e alla dilagante dispersione scolastica in atto, soprattutto nel Sud, con "la logica dei tagli" è assolutamente assurda e in piena contraddizione, anche con le stesse finalità che si intendono perseguire attraverso il Pnnr».

Il riferimento è chiaro, visto che quella del Pnrr è stata la “panacea” per indorare in qualche modo la pillola di un piano di riorganizzazione dietro il quale, tuttavia, tutte le scuole coinvolte e gran parte della società cittadina vedono dei veri e propri tagli. Anche il sindaco Mascaro, infatti, esprimendo parere favorevole al provvedimento nell’assemblea dei sindaci si è appellato al senso di sacrificio della comunità lametina nei confronti dei fondi Pnrr. «Certamente il ridimensionamento proposto» continua l’Opis «porrà a tutta l'organizzazione scolastica delle condizioni di difficoltà, rispetto alle quali tutti abbiamo il dovere di porci in un atteggiamento di rinnovato ascolto».
Dissenso anche dal Consiglio d’Istituto dell’IC Manzoni-Augruso (che si accorperà con la “Don Saverio Gatti”) per il quale la situazione «dovrebbe destare attenzione e fare rumore per la valenza pedagogica dell’eventuale applicazione normativa, ma che purtroppo sembra invece procurare preoccupazioni perché applicato in base a parametri politici ma senza tenere conto di molteplici fattori, non ultimo proprio quello legislativo».

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