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Catanzaro, acquisti durante l’emergenza Covid 19. Due finanzieri finiscono sotto inchiesta

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 4 persone: oltre agli ufficiali due imprenditori. Avrebbero favorito una ditta per le forniture di mascherine e guanti

Appalti “pilotati” verso ditte amiche, forniture non necessarie pagate più del prezzo di mercato, è il quadro che emerge dall’indagine condotta dalla Guardia di finanza sui presunti illeciti negli acquisiti di dispositivi di protezione destinati ai militari della Finanza durante l’emergenza Covid 19. Abuso d’ufficio, falsità ideologica, peculato e turbata libertà degli incanti, sono le ipotesi d’accusa contestate a due ufficiali della Guardia di Finanza e a due imprenditori. Al centro dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro vi sono gli acquisti di mascherine, gel igienizzante e altro materiale da destinare alle fiamme gialle calabresi nel periodo della prima ondata della pandemia da Covid 19. In pratica, secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due ufficiali della Gdf avrebbero favorito un’azienda che sarebbe stata in rapporti di affari con il fratello di uno degli ufficiali indagati.
La pm Stefania Calderoli ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti e quattro gli indagati che compariranno davanti al gup di Catanzaro Luca Bonifacio il prossimo 14 dicembre. L’indagine ha preso avvio nel 2021 dopo l’acquisizione di alcuni dati informatici. Pochi mesi dopo è stata effettuata una perquisizione personale e locale a carico degli indagati. Gli inquirenti inoltre hanno raccolto le testimonianze di diverse persone ritenute informate sui fatti. A settembre scorso infine la Procura dopo aver chiuso le indagini ha chiesto il rinvio a giudizio per i quattro indagati. Sei in totale i capi di imputazione contestati.

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