Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cirò, Rosario Leonetti deceduto a Rebibbia. La figlia: "Chiediamo di accertare la verità"

Esposto della familiare che contesta il mancato sequestro della salma. Leonetti, in carcere perchè coinvolto nell’inchiesta “Ultimo atto” della Dda di Catanzaro è deceduto sabato scorso

A cinque giorni dalla morte nel carcere romano di Rebibbia del padre, Rosario Leonetti ( 58 anni), la figlia Emanuela, ha presentato una denuncia circostanziata nella quale chiama in causa, per responsabilità colposa per morte o lesioni in ambito sanitario «e per ogni altra condotta avente rilevanza penale», tutto il personale medico della Casa circondariale di Rebibbia ma anche il magistrato Pietro Pollidori, della Procura della Repubblica di Roma, «per il mancato sequestro della salma e della documentazione sanitaria per l’espletamento dell’esame autoptico».
Leonetti, in carcere perchè coinvolto nell’inchiesta “Ultimo atto” della Dda di Catanzaro è deceduto sabato scorso. La figlia Emanuela, 32 anni, saputo della morte del padre, il 14 ottobre, ha presentato una denuncia ai carabinieri di Cirò, nominando come legale, l’avvocato Antonio Lomonaco e chiedendo «l’immediato sequestro della salma per conoscere le reali cause del decesso» . «Nella denuncia – sottolinea la giovane donna – avevo messo al corrente il giudice dello stato di salute di mio padre: cardiopatico in cura farmacologica per scompensi cardiaci, coadiuvato da un macchinario per evitare apnee notturne e in attesa di un, non meglio precisato, intervento chirurgico fuori dalla Casa circondariale; lo stesso mio padre, preoccupato aveva chiesto copia della cartella clinica».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud -  Calabria

 

Caricamento commenti

Commenta la notizia