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Crotone, Akrea a rischio insolvenza per i debiti. L’opposizione: ne discuta il Consiglio

La partecipata che gestisce la raccolta dei rifiuti ha un passivo di 2,4 milioni

La tenuta dei conti di Akrea ha messo in allarme i consiglieri comunali d’opposizione di Crotone. In otto, ieri, hanno scritto al presidente del Consiglio comunale Mario Megna, e al segretario generale dell'ente, Andrea La Rocca, per chiedere la convocazione straordinaria dell'assise cittadina al fine di discutere del futuro della partecipata del Comune che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani.
Il documento è stato sottoscritto da Antonio Manica, Alessia Le Rose, Fabio Manica, Danilo Arcuri, Anna Cantafora, Fabrizio Meo, Salvatore Riga e Dalila Venneri. «È oramai evidente – si legge nella nota con la quale si dà conto della richiesta – il totale disinteresse del Comune di Crotone in merito al futuro della sua partecipata, la quale necessita di un urgente e non più procrastinabile piano di investimenti necessario per garantire il suo funzionamento (sopravvivenza) anche e soprattutto al fine di tutelare gli attuali posti di lavoro».
Le preoccupazioni scaturiscono da una recente ricognizione che il presidente dell'azienda pubblica, Alberto Padula, ha fatto sulla condizione economico-finanziaria dell'Akrea. E le criticità emerse fanno temere l’insolvenza per la società in house: dai 950 mila euro di perdite al rischio di non incassare il finanziamento regionale di 1.572.975 euro per il potenziamento della raccolta differenziata, fino al pericolo che il capitale sociale possa essere intaccato dai debiti calcolati in 2.418.615,93 euro.

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